Al Presidente del Consiglio Matteo Renzi

Il movimento politico Cittaperta TerniDinamica di concerto con il proprio gruppo consigliare del comune di Terni vuole brevemente rappresentare al Presidente del Consiglio le vicende che hanno portato alla attuale  fase della vertenza AST TK.

La vicenda AST inizia nel settembre 2011 quando la TK fa presente alla comunità finanziaria internazionale che TK avrebbe scorporato il settore inox costituendo una nuova società INOXUM con lo scopo di venderla o trovare un partner industriale. In quel momento INOXUM era il 1° produttore europeo di acciaio inox con una capacità istallata di 2,9 milioni di tonnellate\anno di cui 1,5 prodotte a Terni. Nel gennaio 2012 il gruppo siderurgico finlandese OUTOKUMPU presenta la proposta di acquisto di INOXUM, il valore della operazione è di 2,7 MLD di euro. L'unione del 1° e del 2° gruppo europeo avrebbe portato alla nascita del 1° gruppo mondiale con una capacità doppia rispetto ai concorrenti, elevate competenze tecniche, il possesso dell'unica miniera di cromo dell'europa occidentale ed importanti sinergie produttive. OUTOKUMPU nell'aprile 2012 presenta il suo piano industriale, sottolineando come AST sarebbe diventata, con la chiusura delle acciaierie del gruppo in Germania, il 2° centro fusorio europeo, portando la produzione al massimo possibile, 1,5/1,7 ML di tonnellate, rifornendo tutti i laminatoi tedeschi, portando al massimo la quota di laminati a freddo (che assicurano i margini di guadagno maggiori) attraverso l'istallazione a Terni della ex linea 5 di Torino accompagnata dall'acquisto di un laminatoio Sendzimir. Per Terni quindi si apriva un futuro molto interessante: capacità fusoria al massimo, incremento della laminazione a freddo, investimento nella produzione di tubi. Il 21 maggio 2012 la Commissione Europea per la concorrenza avvia una procedura sulla concentrazione valutando che l'acquisizione ostacola in modo significativo la concorrenza effettiva del mercato interno per quanto riguarda i laminati a freddo invitando OUTOKUMPU a presentare un rimedio. Il 19 settembre OUTOKUMPU presenta un pacchetto di impegni a cedere un insieme di attività in Europa. Per l'Italia ed AST avrebbe comportato la cessione della linea di produzione di lamiere di acciaio "brillante", produzione assai pregiata e ricercata dall'industria di elettrodomestici. Questa proposta non soddisfa la Commissione Europea che chiede una nuova proposta. OUTOKUMPU il 19 ottobre propone la vendita di AST, compresa la società delle fucine, ma escluso il Tubificio.

Il 25 ottobre la Commissione esprime un parere positivo in merito alla proposta riservandosi di verificare l'idoneità del soggetto al quale verranno ceduti gli assetti nominando un fiduciario incaricato del controllo e individuando un advisor che possa supportare OUTOKUMPU nel processo di vendita ed infine concordando delle garanzie con l'azienda finlandese a favore del sito produttivo ternano. Il cronoprogramma prevede che la vendita si concluda nel mese di maggio 2013. Allo scadere del tempo per la vendita  OUTOKUMPU dichiara che le offerte ricevute non risultano soddisfacenti e chiede alla commissione di prorogare il tempo di vendita. La commissione concede due proroghe di tre mesi ciascuna. Questa dilazione dei tempi prolungando la fase di poca chiarezza nel futuro del più importante sito produttivo nazionale acuisce i problemi di redditività di  AST portando alla riduzione delle quote di acciaio vendute all'interno del gruppo, una difficoltà di utilizzo della rete commerciale e l'impossibilità di impostare strategie di lungo periodo. Questo porta nei mesi successivi ad una crescita della tensione in città e manifestazioni fino allo scontro con le forze di polizia nel quale il sindaco viene colpito e ferito alla testa. Il 30 novembre scadeva l'ultima proroga concessa dalla Commissione Europea. OUTOKUMPU ritenendo inadeguato il prezzo offerto dai possibili acquirenti comunica di aver raggiunto un accordo vincolante con TK per il riacquisto dell'AST da parte dell'azienda tedesca. E come in un "triste" e paradossale gioco dell'oca il 6 dicembre 2013 tutto ritornava alla casella iniziale con la "solita" promessa che TK avrebbe intrapreso tutti i passi necessari per rendere di nuovo AST redditizia. Manifestando nei successivi incontri, sia a Terni che in sede di Presidenza del Consiglio, che un'AST risanata nell'arco di circa 2 o 3 anni sarebbe (l'ultimo bilancio aveva visto una notevole perdita) stata rimessa sul mercato presentando un piano industriale di notevole valore. Ma la beffa era servita, il 17 luglio la TK presenta alla Presidenza del Consiglio ed al MISE un misero piano di soli 20ML di euro. E' un piano che prevede pochissimi investimenti, un ridimensionamento occupazionale e produttivo molto marcato che rischia di mettere AST fuori dal mercato nel prossimo futuro. L'impianto di Terni diventerebbe, in Europa, da quello con più capacità istallata come è ora, quello con minore capacità e questo in presenza del permanere della sovra capacità produttiva europea lo esporrebbe a possibile definitiva chiusura. Ora Presidente del Consiglio noi ci appelliamo a lei e alla sua intelligenza. Di certo lei ha già capito che in questa squallida commedia delle parti si è giocata una partita truccata tra aziende europee e governi europei. Nella triangolazione Germania Finlandia Italia come nel gioco delle tre carte c'è stato un mazziere un complice ed una vittima designata. E' indubbio poi, che in tutta questa vicenda un ruolo importante lo ha giocato la Commissione Europea ANTITRUST, non tanto per per la decisione di imporre ad OUTOKUMPU la vendita di parte degli assetti risultanti dalla acquisizione di INOXUM, si trattava solo di seguire le norme dei regolamenti, quanto per aver indicato la vendita di AST come soluzione quando, essendo la concentrazione troppo elevata solo nei laminati a freddo, sarebbe stato più logico chiudere gli impianti che fanno solo laminazione in Germania ed in Svezia e non una fabbrica integrata a ciclo completo come l'AST di Terni. Quindi Presidente tutta la vicenda puzza di "pacco" tirato all'Italia e alla nostra città. Questa non è solo una partita che ci riguarda come ternani. Questa partita riguarda tutta la nazione e la capacità del suo governo di farsi rispettare e non gabbare su interessi strategici per il nostro futuro.

Auspichiamo che come più volte detto si torni a considerare la siderurgia come fattore strategico nell'economia del paese e si ripensi anche qualche forma diretta di partecipazione statale come avviene, sotto varie forme, negli altri paesi europei. Inoltre sarebbe opportuno che le vicende di Terni come quelle di Taranto e Piombino diventino parte di una comune strategia di ampio respiro. Infine non possiamo che unirci alle preoccupazioni ed alle speranze di migliaia di famiglie ternane a cui va il nostro affetto e solidarietà. Confidiamo nella tua energia e ti chiediamo di prendere questa vicenda a tuo modo, "di petto", perché ancora una volta una eccellenza italiana a livello mondiale non vada perduta per colpa di burocrati che governano l'unione europea troppo zelanti con la Germania ed i suoi satelliti.

Alberto Bersani, Massimo D'Antonio

coordinatori politici politici del Movimento Cittaperta Ternidinamica

Faliero Chiappini, Saverio Lamanna, Cristiano Crisostomi

consiglieri comunali gruppo Cittaperta Ternidinamica

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