PERUGIA - Invitata ad intervenire alla tavola rotonda promossa da Cassa Edile di Perugia, Scuola Edile e Cpt in occasione del Convegno sui “50 anni di bilateralità” in programma per oggi pomeriggio, Confapi Umbria ha comunicato che non parteciperà. “Coerenza e responsabilità verso le imprese che rappresentiamo e i loro lavoratori - spiega il presidente regionale di Confapi, Gabriele Chiocci - ci impongono questa scelta. Non intendiamo più sedere al tavolo di chi non riconosce alla nostra Associazione e quindi alle nostre imprese il posto che spetta loro negli organismi bilaterali.

In questi ultimi anni la disponibilità di Confapi a definire e percorrere soluzioni condivise per un’autonoma e compiuta rappresentanza delle piccole e medie imprese nel sistema della bilateralità in edilizia è stata massima. Ora non siamo più disposti a tollerare questo continuo tira e molla per un diritto che ci spetta e che invece, per biechi interessi di bottega, continua ad esserci negato”. Una ferma presa di posizione, quella illustrata dal Presidente Chiocci, che arriva contestualmente al no di Aniem-Confapi al tavolo unitario di associazioni e sindacati per il rinnovo dei contratti integrativi di settore.

“Alle imprese Confapi - continua Chiocci - non solo non è riconosciuta la rappresentanza ma vengono negati gli strumenti attuativi del contratto e sottratte risorse dal momento che i contributi versati dalle nostre aziende sono ridistribuiti ad altre associazioni. Le forze sindacali hanno finora spinto verso il processo di integrazione ma evidentemente il veto delle associazioni datoriali al nostro ingresso ha prevalso quindi, dopo 40 anni di trattative di cui gli ultimi 5 passati a cercare soluzioni condivise, non ne vogliamo più sapere e contiamo sul senso di responsabilità dei sindacati per avviare un percorso autonomo”.

Fermamente decisa a voltare pagina, Confapi Umbria si sta confrontando con le forze sindacali regionali per arrivare all’apertura di una Cassa Edile Aniem-Confapi “che dia - conclude Chiocci - garanzie di legittimità, giustizia e libertà di scelta alle imprese, mettendo fine ad anacronistici monopoli imposti e finora mai messi in discussione. In questi cinquant’anni la bilateralità ha assunto una valenza pubblicistica e un ruolo di primo piano in tema di formazione e sicurezza. Valenza e ruolo condivisibili e tuttavia, nella nostra regione, fortemente compromessi. Nonostante ciò legalità, formazione e sicurezza sono sempre stati i punti cardine della politica del fare di Confapi, cui non siamo mai venuti meno, con enormi sforzi in termini di dispendio di denaro ed energie”.

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