PERUGIA (Avi News) - “Integrazione e sviluppo per crescere insieme”. Questo il titolo del convegno, promosso dalla Bcc di Perugia per comunicare ai propri soci, attualmente 1.248, l’intento di fusione con la Banca di credito cooperativo umbro di Mantignana, il cui piano industriale sarà presentato nei prossimi giorni alla Banca d’Italia.

Si è parlato di questo, ma anche della situazione del credito in Umbria, in riferimento soprattutto al territorio perugino, alla tipologia delle banche di credito cooperativo durante l’appuntamento che si è tenuto, giovedì 14 luglio, Alla Posta dei Donini di San Martino in Campo.

“Per noi è un appuntamento importante perché comunichiamo ai nostri soci la decisione di unirci con la Banca di Mantignana – ha spiegato il presidente della Bcc di Perugia, Alfredo Ettore Mignini -. Perché è importante questa fusione? Perché il mercato, rispetto al contesto socio economico di dieci anni fa quando è partito il nostro progetto, è cambiato e per quanto siamo cresciuti rimaniamo troppo piccoli rispetto alle esigenze di oggi. Ecco perché metterci insieme alla Banca di Mantignana è fondamentale, perché insieme possiamo fare molto di più”.

Al tavolo dei relatori, oltre al presidente Mignini, erano presenti anche il direttore generale Angelo Barbanera, Dante Cerbella, presidente del consiglio sindacale, Paolo Grignaschi, direttore di Federlus (Federazione delle banche di credito cooperativo di Lazio, Umbria e Sardegna), e Luca Ferrucci, docente in economia all’Università degli studi di Perugia che ha parlato del credito cooperativo e dello sviluppo nel territorio.

“L’unione tra le due banche è uno strumento ma non il fine – ha precisato Ferrucci -. Bisogna dimostrare di essere capaci a fare il mestiere antico delle banche: raccogliere risparmi e impiegarli bene per le famiglie e le imprese”. “Negli ultimi dieci anni c’è stata molta distrazione da parte soprattutto dei gruppi bancari forti – ha aggiunto Luca Ferrucci -, che hanno privilegiato la via della finanziarizzazione e dell’intermediazione dei valori immobiliari, piuttosto che seguire la strada attenta delle esigenze e dei bisogni delle aziende, in termini di impieghi e prestiti”.

“È un momento di confronto con i nostri soci – ha dichiarato il direttore Barbanera -. Mai come adesso è il caso di dire l’unione fa la forza, perché unire le nostre competenze, professionalità ed esperienze, può farci affrontare meglio i cambiamenti che il mercato ci impone”.

Presenti tra il pubblico anche il presidente e il direttore generale della Banca di Mantignana, Antonio Marinelli e Marcello Morlandi. Proprio il presidente nel suo intervento di saluti ha ribadito come la fusione tra le due banche sia “un passo fondamentale giunto in tempi maturi. Era da anni che perseguivo questo sogno e spero si raggiunga al più presto, perché l’unione facilita il raggiungimento dei nostri obiettivi”.

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