ASSISI - "Il dolore per la morte di quattro persone, due frati e due tecnici della soprintendenza, e la tristezza per i gravi danni causati agli affreschi e alla struttura della Basilica si trasformarono nel giro di qualche giorno nella volontà di restituire al più presto alla devozione del mondo il luogo simbolo del francescanesimo, centro di spiritualità e di pace": il direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato, ricorda così, a 20 anni di distanza, il terremoto del 26 settembre 1997, che colpì duramente la Basilica dedicata a San Francesco.

Il religioso si trovava nella Basilica superiore, insieme a una ventina di persone, quando una scossa fece crollare le volte affrescate da Giotto e Cimabue. "Cominciammo quasi subito - sottolinea padre Fortunato - a pensare alla ricostruzione e agli interventi di consolidamento, in un momento in cui l'intero complesso monumentale, Sacro Convento e Basilica di San Francesco, era fortemente a rischio di ulteriori crolli".

 

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