BRUXELLES - All’Assemblea 2018 di Confagricoltura “Coltiviamo l’Italia”, che si è svolta a Bruxelles, ha partecipato anche una qualificata rappresentanza regionale dell’Umbria, tra cui il presidente di Confagricoltura Umbria Fabio Rossi e l’assessore regionale all’agricoltura Fernanda Cecchini.

In occasione della tavola rotonda “più Italia, più Europa, più Agricoltura” l’assessore Cecchini, dopo aver ricordato l’importanza dell’agricoltura per la gestione del territorio, ha sottolineato come la PAC sia strumento irrinunciabile per le regioni e per l’Europa. Nell’esporre lo stato dell’arte del PSR dell’Umbria, quindi, ha evidenziato la grande criticità del funzionamento degli organismi pagatori e di AGEA per quanto riguarda la nostra regione. “Criticità che –ha ribadito- non consentono di dare alle imprese le risposte che queste si aspettano.”

Sulla questione Agea è tornato anche il Presidente Rossi, che ha ricordato –come già auspicato da Agrinsieme- la necessità cheAgea chiarisca quanto prima la situazione legata alla possibile sospensione o riduzione degli aiuti comunitari annunciata dalla Commissione Europea, a causa di presunte inefficienze legate all’attività dell’Agenzia. Secondo quanto riportato dalla stampa nei giorni scorsi, infatti, ammonterebbe a mezzo miliardo di euro la rettifica finanziaria che la stessa Commissione avrebbe apportato a seguito dei controlli sui contributi erogati dall’Agenzia. 

Tra i temi affrontati dall’Assemblea non sono naturalmente mancati la riforma della Pac, adeguate politiche monetarie e doganali, la Brexit e i flussi migratori.

All’incontro hanno partecipato il Presidente di Confagricoluta Massimo Giansanti, il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani, il ministro delle politiche agricole,  Gian Marco Centinaio, l’on.le De Castro ed Herbert Dorfmann.

L’assemblea si è conclusa con l’intervento del Commissario all’agricoltura Phil Hogan che, apprezzando le posizioni equilibrate e propositive di Confagricoltura, ha assicurato la massima attenzione, con la convinzione che si troverà un punto di equilibrio tra le proposte della commissione, le esigenze degli stati membri e delle regioni ed il budget dell’Unione europea dopo l’uscita del Regno Unito.

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