Mentre tutti gli altri masticano la parola partecipazione come fosse un chewing-gum da sputare una volta esaurito il sapore (in questo caso sapore di elezioni), PERUGIA PARTECIPATA, oltre ad aver inciso il concetto di partecipazione nel proprio simbolo, è l’unica a farne la base del proprio programma politico ed a propugnarla in ogni proposta presentata.

Partecipazione è:

      nei “Laboratori di cittadinanza”, a presenza gratuita e volontaria (quindi non elettiva);
      nella “Consulta studentesca” approvata nel 2009 dal Consiglio Comunale e mai attivata;
      nei “Patti di collaborazione” per la cura e la valorizzazione dei beni comuni urbani;
      nel “Consiglio cittadino permanente del cibo” per la definizione e lo sviluppo delle tematiche alimentari;
      nel “Laboratorio di progettazione partecipata” per rivitalizzare il centro storico;
      nel “Laboratorio giovani” per facilitare la vita sociale e professionale dei giovani;
      nel “Patto per la Partecipazione” che deve definire le regole del “Bilancio Economico Partecipativo”;
      nella Sicurezza Partecipata Urbana;
      nel “Baratto amministrativo” per aiutare le persone in difficoltà economiche;
      nei “Centri Multi-Servizi Anziani” per aiutare gli anziani a risolvere i problemi quotidiani;
      nel “Comitato Coordinamento Permanente Anziani” per analizzare i fabbisogni e le necessità di servizi ed iniziative a favore della popolazione anziana;
      nel sistema di ricettività turistica ”Albergo diffuso”;
      nel progetto “Parco della conoscenza”.

Stiamo attenti a chi ha solo parole e non progetti definiti perché abbiamo già visto candidati sindaci far largo uso di vocaboli anche contrastanti con il loro pensiero; le parole, come le promesse, possono essere volatili e dimenticabili e pertanto il loro mancato rispetto costa solo se si possiedono le rare virtù di coscienza ed etica.

La parola magica partecipazione, se applicata ad adeguati sistemi elettivi, può anche contenere un po’ di assolutismo e qualche accordo di lottizzazione e ripartizione del potere.

In queste elezioni troviamo la partecipazione sottintendere forme di riesumazione delle vecchie fallimentari circoscrizioni o proporre consigli di eletti che sotto mentite spoglie ci faranno votare nuovamente per partiti e partitelli che, ovviamente, presenteranno i loro personali candidati.

Per gli altri la fantomatica partecipazione finisce al momento della chiusura dei seggi, per noi di PERUGIA PARTECIPATA la reale partecipazione dei cittadini comincia il giorno successivo alle votazioni.

 

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