TERNI – “Riteniamo – dichiarano i consiglieri comunali di Uniti per Terni Paola Pincardini, Valdimiro Orsini, Anna Maria Leonelli ed Emanuele Fiorini – che la questione della sicurezza posta dalle maestranze di Ast a fronte della emergenza Coronavirus sia tema centrale, dal quale non può prescindere ogni altro ragionamento.

Riteniamo altresì che a fronte di un quadro  che rispetto ad alcuni giorni fa si è meglio delineato – anche dal punto di vista sanitario - occorra fare passi in avanti per la riapertura dell’attività produttiva di Ast.
In questi giorni abbiamo letto gli appelli nazionali di produttori di supporti sanitari comunque indispensabili – dai letti ospedalieri ai contenitori di ossigeno – che reclamano la necessità di avere a disposizione acciaio, quale elemento imprescindibile delle loro produzioni.

Sempre in questi giorni tutti quanti noi abbiamo registrato il grido di allarme dei vertici aziendali che temono che Ast possa – a causa di questo fermo dettato dall’emergenza – non soddisfare le richieste del settore sanitario e connessi ma anche avere grandissime difficoltà future di mercato, in quanto i produttori europei e  mondiali – anche nei paesi più colpiti dalla pandemia – non hanno cessato le loro produzioni siderurgiche.

In questi giorni – elemento tutt’altro che secondario – ci risulta che si sia lavorato su protocolli che possano  garantire meglio la sicurezza all’interno degli stabilimenti Ast. Per questo riteniamo che Azienda e organizzazioni sindacali e Rsu debbano quanto prima trovare una intesa sulla ripresa produttiva. Il nostro auspicio non vuole entrare in dinamiche aziendali ma parte dal presupposto che Ast sia fondamento della attività produttiva della città di Terni, nonché produzione strategica del sistema Italia. A tal proposito siamo fieri – come tutti i Ternani – delle battaglie cittadine a difesa di uno stabilimento che è parte della storia moderna dell’Italia e che tanto ancora può dare per lo sviluppo e il ruolo della nostra Italia”.

 
 

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