Oltre 400 pagine e 2320 personaggi nei ricordi e incontri di una vita dell’86enne bevanate - Nell’incontro di anteprima di ‘Isola del libro Trasimeno’ presente anche Vittorio Sgarbi

“Nel redigere questo libro devo molto a molti. In primo luogo alla memoria e al cuore e al fatto che alla mia età avanzata vivo ancora di emozioni e di stupori”. Così scrive Antonio Carlo Ponti, 86 anni, nei ringraziamenti del suo ultimo libro ‘Dizionario sentimentale. Ricordi e incontri di una vita’, presentato lunedì 16 maggio a Perugia, in quella che è stata l’anteprima della decima edizione di Isola del libro Trasimeno, in programma tra giugno e ottobre prossimi.

Ponti, ideatore e direttore artistico della rassegna letteraria, giurista di formazione ma letterato per vocazione, ha scritto un’autobiografia sotto forma di voci di un dizionario, dove al posto delle parole in ordine alfabetico ci sono persone e personaggi, avventure e affetti. Alcune tra le persone incontrate mancano all’appello, volutamente, “per una precisa scelta di ignorare”, ha spiegato il giornalista e critico d’arte Massimo Duranti, intervenuto alla presentazione del poderoso volume, oltre 400 pagine, 99 fotografie, 425 lemmi e 2.320 nomi di persona, assieme a Vittorio Sgarbi e al docente universitario Roberto Segatori.

“Questo libro – ha detto Ponti – nasce dal fatto che nella mia lunga vita ho avuto tanti incontri e ricordi interessanti, arricchenti, e ho cercato di restituire un po’ di questo humus, un po’ di riconoscenza per quello che mi è stato donato. È una sorta di autobiografia che invece di scrivere in forma narrativa ho scelto di fare sottoforma di dizionario, un po’ narcisistico se vogliamo. Un libro generoso e una sorta di bilancio della mia vita, a quasi 90 anni. L’ho chiamato ‘sentimentale’ perché qui c’è il mio cuore messo a nudo, come in un autoritratto”.

“Un libro straordinario – ha dichiarato Sgarbi – non solo perché è un libro fatto con passione e amore nel ricordo di una donna che lo ha accompagnato in tutti gli incontri e nella vita, Nerina, ma anche perché indica una serie di personaggi che abbiamo conosciuto entrambi e molti che io non ho conosciuto, quindi salva una parte di vita che attraverso di lui ritorna davanti ai nostri occhi. Una testimonianza significativa e non provinciale di una personalità che ha fatto molto per l’arte e che rappresenta molte persone esterne al suo mondo stesso ma legate al suo circolo familiare. Ecco perché il libro indica la forza della vita rispetto al rischio di scomparire”.

“Il libro ha due caratteristiche preziose – ha commentato Segatori –. La prima è che è un dizionario biografico degli umbri e degli amici dell’Umbria, la metà dei quali non starebbero mai su altri dizionari. È utilissimo e prezioso perché tra qualche tempo chi vorrà capire chi erano questi umbri, seppure ‘svisati’ nell’ottica dell’autore, potrà scoprirlo in queste pagine. La seconda caratteristica è che qui c’è ‘nome omen’, nel senso che Ponti crea ponti tra mondi diversi, in politica tra democristiani e comunisti, in letteratura e in pittura tra artisti fra loro molto differenti, tant’è vero che lui unifica l’Umbria. I luoghi fondamentali del libro sono i luoghi minori, Corciano, Bevagna e Acquasparta, per cui Ponti è un unificatore”.

 

Rossana Furfaro

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