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PERUGIA - Colpo di scena per la vicenda del commerciante accoltellato in Piazza 4 Novembre, a Perugia: la questura ha disposto la chiusura per 15 giorni del suo esercizio, il caffè-bar “Caramellomania”. Il provvedimento di sospensione della licenza per questo periodo è stato notificato questa mattina al titolare stesso, il cinquantaquattrenne Giuseppe Dolciami, per cui il suo negozio riaprirà i battenti solo il 20 gennaio prossimo. “L'atto sanzionatorio – si legge in un comunicato della questura - è stato adottato dal questore, Arturo De Felice, in relazione ai recenti episodi criminosi, avvenuti nelle immediate adiacenze del locale che hanno destato particolare allarme sociale e fa seguito ad analoghi provvedimenti già emessi negli anni scorsi dall'autorità di pubblica sicurezza”. “Contestualmente il questore ha disposto l'applicazione di varie misure di prevenzione nei confronti di alcuni abituali avventori del locale, i cui comportamenti, monitorati nel tempo, sono stati ritenuti pericolosi per l'ordine e la sicurezza pubblica”. Il provvedimento del questore ha riscosso l’immediato apprezzamento del sindaco di Perugia, Renato Locchi, che ne ha condiviso le ragioni e ringraziato “gli agenti di polizia che sono prontamente intervenuti ed il personale del corpo di polizia municipale per il valido contributo prestato per far luce sui fatti”. Per il sindaco di Perugia,”l'episodio conferma e dimostra ancora una volta l'importanza e l'efficacia delle telecamere di videosorveglianza installate nel centro storico. Grazie a questi strumenti, infatti, il personale del corpo di polizia municipale in servizio ha potuto allertare immediatamente le forze dell'ordine affinché intervenissero sul posto ed individuare il presunto autore dell'aggressione”. “Confido nell'operato degli inquirenti e della magistratura che certamente - continua Locchi - chiariranno la dinamica dei fatti, anche grazie alle immagini fornite dalle telecamere che potrebbero descrivere una verita' completamente diversa da quella riportata dagli organi di stampa”. Locchi lascia dunque intravedere una verità diversa da quella che è stata sin qui raccontata e che vedeva il gestore del locale nelle semplici vesti di aggredito da parte del ventunenne tunisino che è stato arrestato per questo episodio. Anche il sindaco ricorda che il locale in questione è stato “già oggetto in passato di analoghi provvedimenti” e ribadito che “la sicurezza e la tranquillità dei cittadini sono il risultato di un impegno e di una collaborazione collettiva”. Necessità di maggiore sicurezza e tranquillità che in questi giorni è stata invocata anche dalle associazioni dei commercianti, Confcommercio e Confesercenti, preoccupate per l’incolumità fisica dei loro associati. Su questa legittima richiesta si è buttato a ficco il consigliere regionale di AN, Luciano Laffranco, che ha minacciato un ritorno in piazza del suo partito, “per dire basta allo spaccio di droga, all'immigrazione clandestina”. Il solito armamentario della destra per speculare su queste delicate questioni, organizzando magari un’altra fiaccolata o mettendo in piedi l’ennesimo comitato di cittadini indignati. Condividi