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GUBBIO - I lavoratori della Sirio Ecologica di Padule (Gubbio), azienda specializzata nello smaltimento di rifiuti speciali (ospedalieri ed industriali), sono entrati da oggi in assemblea permanente per intensificare la propria protesta contro la situazione inaccettabile che si protrae da tempo in azienda. I lavoratori, 110 in tutto, senza stipendio ormai da mesi, hanno deciso di fermare l'attività lavorativa e di presidiare lo stabilimento di Padule, dando visibilità alla propria protesta attraverso l'affissione di striscioni e la distribuzione di materiale informativo all'esterno del sito. Inoltre, i lavoratori stanno valutando la possibilità di passare ad una vera e propria occupazione se nei prossimi giorni non si avranno segnali positivi da parte dell'azienda. Le organizzazioni sindacali Filcem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem-Uil, insieme alla Rsu, chiedono l’intervento di tutti i soggetti, compresi quelli istituzionali regionali e comunali, perché si dia la massima attenzione alla grave crisi che colpisce l’azienda Sirio, dando seguito al tavolo istituzionale di Gubbio tenuto il 24 settembre scorso, per trovare le possibili soluzioni per salvare la realtà produttiva e con essa i 110 posti di lavoro. Intervenendo al riguardo, Pavilio Lupini, consigliere regionale del Prc, ha osservato che la delicata vicenda di questa azienda "non sembra essere ancora ad una svolta positiva, nonostante ci siano tutte le condizioni di mercato e di ordinativi che possono favorire un rilancio dell’azienda, garantendo gli attuali livelli occupazionali", ciò anche perché "le banche non fanno più crediti e questo ha paralizzato l’attività con il rischio di compromettere definitivamente i contratti esistenti e di aprire contenziosi con le ditte pubbliche e private che hanno affidato alla Sirio il compito dello smaltimento dei rifiuti speciali". Inoltre, "superato il limite attuale sarà impossibile qualunque operazione di salvataggio e rilancio dell’azienda. Sviluppumbria e Gepafin hanno sin qui seguito la vertenza: La società finanziaria regionale ha ottenuto la convocazione di un tavolo delle banche indispensabile per ottenere la liquidità necessaria al pagamento degli stipendi, all’acquisto del gasolio per i furgoni al fine di proseguire le attività". "Ritengo però - è la sua conclusione - che serva una maggiore chiarezza da parte della proprietà, per costruire un piano aziendale credibile in grado di attivare anche nuovi soci. Su questa prospettiva Sviluppumbria ha più volte manifestato la propria disponibilità. La mancata soluzione della crisi avrebbe un impatto devastante sull’assetto economico e sociale di un’area geografica, già pesantemente coinvolta nella vicenda Merloni". Condividi