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PERUGIA – In un ordine del giorno i consiglieri provinciali del Prc Luca Baldelli, Guido De Prisco e Fausto Cocciari chiedono la riapertura del tavolo regionale sulle problematiche legate al carovita. “Il problema del carovita – si legge nel documento - assilla sempre più, in Umbria come nel resto d’Italia, i lavoratori, i pensionati e i settori del lavoro autonomo, che a partire dal 2001, con andamento costante, hanno visto i loro redditi falcidiati da pesanti aumenti dei prezzi, sia rispetto ai generi alimentari di prima necessità, sia rispetto a beni e servizi a domanda incomprimibile (vestiario, energia elettrica, benzina, riscaldamento). Sia pure in misura inferiore rispetto alla dinamica dell’aumento della bolletta petrolifera (+ 26.2% in dollari; + 19.7% in euro), nei 9 mesi passati la spesa delle famiglie è cresciuta per l’energia elettrica del 7,9%, per il gas del 4,4%, mentre per i generi alimentari, in un anno, l’aumento dei prezzi è stato ancora più rilevante (+ 8.6% per il pane; +24.8% per la pasta)”. Secondo quanto riferiscono i tre consiglieri nei giorni scorsi è saltato, “per le avverse volontà di Confcommercio e Confesercenti, il Tavolo che doveva arrivare, con un accordo tra Regione, associazioni di categoria dei commercianti e associazioni dei consumatori, alla definizione di un paniere di beni a prezzi calmierati, in coerenza con i principi e le volontà enunciati e sottoscritti all’interno del Patto per lo sviluppo, l’innovazione e la coesione sociale della Regione Umbria, all’interno del quale esiste anche il Protocollo per la stabilità fiscale e tariffaria, siglato da Regione, Cal, Upi, Anci e sindacati”. “A causa dell’aumento dei generi e dei servizi di prima necessità – spiega il Prc - va estendendosi anche nella nostra provincia e nella nostra regione l’area delle vecchie e delle nuove povertà, che abbraccia ormai circa l’8% del totale delle famiglie”. Per tali motivi Rifondazione Comunista con l’ordine del giorno impegna la Giunta provinciale ad: impegnarsi presso la Giunta regionale affinchè, nei tempi più brevi possibili, venga riconvocato un Tavolo regionale per la definizione di un Protocollo d’Intesa su prezzi e tariffe, con tutti i soggetti istituzionali e le parti sociali interessati; proporre alla Regione e alle parti sociali l’istituzione di un paniere di beni di prima necessità a prezzi calmierati almeno per un anno; avanzare la richiesta dell’avvio di una tariffazione sociale per i trasporti ed i servizi in generale, che preveda forti agevolazioni per studenti, pensionati, precari e cittadini a basso reddito, fino all’esenzione totale per le fasce di reddito comprese sotto la linea della povertà assoluta; incentivare, d’intesa con altri enti ed istituzioni, la diffusione nei diversi territori dei Gruppi d’Acquisto, valido freno alla lievitazione di prezzi e tariffe; avviare, d’intesa con le associazioni di categoria, dei consumatori e i sindacati, una strategia di contenimento dei prezzi di alcuni prodotti, con un monitoraggio ed una riforma della filiera della distribuzione, che porti ad una riduzione dei passaggi e quindi dei costi finali per il consumatore; lavorare affinché il governo nazionale, di concerto con le associazioni sindacali e datoriali, si impegni a disporre una serie di provvedimenti che proteggano salari e pensioni dall’inflazione. Condividi