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di Daniele Cibruscola Il 2007 si è appena concluso e per l’AIM Umbria – Associazioni Immigrati del Mondo – è tempo di fare stime. Stime, che assumono un’importanza tutta particolare se si pensa che la percentuale di stranieri nella nostra regione è superiore di tre punti alla media nazionale. “Sono circa 68.000 – ricorda infatti un comunicato dell’AIM – i cittadini stranieri regolarmente presenti in Umbria; 53.000 nella provincia di Perugia, 15.000 in quella di Terni”. E sempre parlando di numeri le richieste di ingressi presentate col recente decreto flussi sono circa 7.000, a dispetto dei quali si calcolano almeno 6.000 immigrati che (pur avendo già un lavoro stabile nei confini regionali) non hanno trovato la disponibilità dei datori di lavoro ad essere regolarizzati, e che andranno quindi ad alimentare il “mercato” del lavoro nero e non tutelato. Nonostante quest’ultimo dato comunque “lo stato di integrazione degli stranieri in Umbria è buono” tiene a sottolineare l’AIM. “Ma non va nascosto – prosegue poi la nota – che l’aumento della prostituzione e lo spaccio di droghe è dovuto in parte anche a queste presenze (quelle degli irregolari, ndr) che nella clandestinità offrono spazi a malavita anche locale di trovare grandi opportunità d’inserimento”. A fronte di tutto ciò, per il nuovo anno l’AIM ricorda a Istituzioni (come Enti naturalmente preposti a tale scopo) e imprenditori (che degli immigrati fanno largo uso nelle proprie attività) locali, che dovranno continuare ad impegnarsi; che dovranno farsi carico di tutti gli strumenti disponibili per limitare il fenomeno della clandestinità e per aumentare la sicurezza sui luoghi di lavoro. Condividi