MERLONI FABRIANO.jpg
FABRIANO - Sulla crisi della Antonio Merloni ci sara' un incontro al ministero delle Attivita' produttive la settimana prossima, dopo il cda dell'azienda. E' questo il risultato piu' importante emerso dalla riunione di oggi fra il direttore del personale del gruppo elettrodomestico Luigi Viventi, i sindacati nazionali di categoria, e le Rsu degli stabilimenti di Fabriano, Matelica, Sassoferrato, Nocera Umbra e Reggio Emilia. Lo hanno annunciato Anna Trovo' della Fim Cisl nazionale, Gianluca Ficco della Uilm Uil ed Ernesto Agnelli della Fiom Cgil. Stando a quanto hanno riferito i tre sindacalisti in una conferenza stampa, l'azienda ha dato segnali di essere intenzionata a decidere velocemente (sul tavolo ci sono quattro manifestazioni di interesse da parte di fondi di investimento, o il ricorso alla legge Marzano o al concordato preventivo) perche' la crisi e' ormai gravissima. Ma, ha ribadito Agnelli, ''e' importante mantenere gli stabilimenti produttivi nei siti attuali: e un conto sarebbe il ricorso all'amministrazione straordinaria, un altro il concordato preventivo''. ''Non vorremmo - ha aggiunto - che gli asset di valore che la A. Merloni possiede facessero gola a qualcuno. Venderli avrebbe ricadute positive in termini creditizi, ma non certo per gli assetti produttivi e i lavoratori''. ''Piu' passano i giorni - ha ricordato Anna Trovo' - piu' aumentano i rischi di procedure di tipo concorsuale, che sarebbero irreparabili: non servirebbero a salvare l'azienda e non salvaguarderebbero le opportunita' industriali degli impianti italiani, che esistono ancora, e per varie gamme di prodotto''. La preoccupazione, ha aggiunto la sindacalista della Fim, e' grande: le linee sono ferme, e benche' ci siano ordinativi importanti, mancano le materie prime per poter lavorare. ''Una situazione che si e' fatta insostenibile, con la crisi produttiva che si aggiunge a quella finanziaria''. ''Dobbiamo verificare - ha concluso Gianluca Ficco - se nel prossimo cda le disponibilita' che oggi abbiamo colto si trasformeranno in atti concreti. L'impegno dell'azienda di incontrarci al ministero delle Attivita' produttive rappresenta una svolta nella gestione della vertenza. Ma se non si salvaguarderanno gli stabilimenti italiani del gruppo, la spaccatura sara' inevitabile''. Condividi