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di Nicola Bossi L'inchiesta sulle badanti che parte dal Comando dei Carabinieri di Perugia è destinata ad allargarsi a tutta la Regione. Perchè si è partiti da un punto fermo: la casa del parroco di Perugia, Don leonello Birettoni, il prete dei poveri e delle badanti, che invia ragazze (ora quasi tutti romene) nelle case di chiunque gli chieda una mano per il proprio anziano non più autosufficiente. Al momento le famiglie ascoltate sono più di 200, ma presto potrebbero arrivare anche e oltre 1000. Perchè il volume di giro delle badanti in questi dieci anni è veramente alto. Lo stesso Don Leonello Birettoni ascoltato da Umbrialeft.it ha riferito di spedire ragazze in tutto il Paese. "Io aiuto le famiglie e gli stranieri a trovare un lavoro dignitoso. In questi anni non c'è parte della nostra Regione dove non ho ricevuto una richiesta di aiuto. Ultimamente, proprio sotto le feste natalizie, mi hanno chiamato anche da Varese e da altre località del Nord. Io faccio questo perchè so di aiutare gli italiani e faccio guadagnare qualche soldo anche alle ragazze. Che così non si buttano in mezzo ad una strada". Ma l'inchiesta mira a sconfiggere lo sfruttamento del lavoro nero e la piaga della clandestinità. Per le famiglie che non mettono in regola le badanti il prezzo da pagare potrebbe essere molto alto in termini di accuse giudiziarie. "Per quanto riguarda la clandestinità ho una mia personale teoria. Essendo un prete non possono non accogliere una persona solo perchè non ha i documenti. Ma lo stesso è previsto anche dall'articolo 12 del codice sull'immigrazione. Comunque, negli ultimi anni ho accolto solo ragazze rumene che sono comunitarie. O in passato spesso quelle che mandavo in servizio avevano ancora in vigore un permesso di soggiorno per tre mesi da turisti. Poi non è certo compito mio obbligare le famiglie a metterle in regola con le leggi sull'immigrazione e sul lavoro". Don Leonello, da quanto è partita l'indagine dei Carabinieri, ha ricevuto molte telefonate dalle famiglie ascoltate. Attestati di vera solidarietà o di aiuto per uscirne da questa storia. Don Leonello così conclude: "Io lo so che a tutti chiedono se mi danno soldi per la commissione o per la intermediazione come dicono loro. Io rispondo a faccia alta che quei pochi denari che danno in elemosina li danno non per il servizio avuto ma perchè regalano un piatto di pasta o di carne, alle altre ragazze che rimangano a casa mia, per tre quattro giorni, in cerca di un lavoro". Condividi