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PERUGIA - Dare una risposta alle persone disabili, “individuando percorsi di sperimentazione microresidenziali capaci ed atti a sviluppare l’autonomia necessaria per il ‘Dopo di noi’”, cioè quando non ci saranno più i familiari. Questo al fine di favorire la permanenza del soggetto portatore di handicap nel proprio domicilio, garantire la qualità della vita, accrescendone le opportunità di sviluppo psicosociale e creare loro una condizione di vita il più possibile indipendente. E’ questo il senso dell’ordine del giorno presentato dalla Presidente del Consiglio Provinciale Annina Botta con il sostegno di tutti i capigruppo e approvato dall’assise consiliare con 17 voti favorevoli e un’astensione. Vista l’approvazione del Fondo Regionale per la non autosufficienza (oltre 31 milioni di euro) rivolta ad anziani e disabili e visto che le indicazioni suddette non sono state recepite nel testo di legge, il Consiglio Provinciale ha approvato il documento “affinché venga attivato un percorso con la Regione dell’Umbria volto a considerare e risolvere le problematiche così come sollevate dalle associazioni dei disabili umbri”, visto che la proposta, recita l’odg, “trova riscontro con quanto contenuto nel Piano sociale dell’Umbria che individua nella residenzialità sociale e nelle cosiddette residenze servite un modo di salvaguardare l’autonomia delle persone disabili e per valorizzare risorse e sviluppare solidarietà sociale”. Le famiglie dei disabili hanno chiesto che le loro proposte vengano accettate e inserite nella stesura del PRINA – Piano Regionale Integrato per la non autosufficienza, da approvare entro breve e che sfocerebbe nella creazione di un nuovo modello che offre la possibilità a piccoli gruppi di persone disabili, individuati e collegati secondo una logica di fattibilità, di realizzare un proprio progetto di vita indipendente in una casa adeguata agli opportuni standard di vivibilità e situata in un contesto urbano. L’individuazione dei gruppi, piuttosto omogenei per età e progettualità, potrebbe essere dei Servizi Sanitari e Sociali, dell’Unità Valutativa Multidisciplinare, dei Servizi di Igiene Mentale e delle Associazioni dei Disabili. Al momento in Umbria risultano non autosufficienti il 7,37% della popolazione pari a 14.727 individui su 199.780 anziani che nel 2010 dovrebbero salire all’8,05%, pari a 16.723 unità. I disabili, da 0 a 64 anni, risultano essere 7.880. Condividi