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PERUGIA- Il Piano del ministro Gelmini comportera' ''considerevoli tagli'' per la scuola umbra. E' quanto e' emerso da un incontro organizzato dall'assessorato regionale all'istruzione che si e' svolto oggi a Perugia e al quale hanno partecipato, oltre all'assessore regionale, Maria Prodi, i rappresentanti delle Province di Perugia e Terni, dei Comuni umbri e dei sindacati. ''Il Piano messo a punto dal ministro Gelmini prevede un tetto di 500 alunni per istituto - ha detto l'assessore Prodi -. Cio' significa che, ad esempio in provincia di Perugia, su 30 istituti comprensivi, 16 contano meno di 500 alunni. Per quanto riguarda le scuole di primo grado su 26 istituti, 18 hanno una popolazione inferiore a 500, nei 46 istituti superiori 17 non rientrano nei requisiti del Piano. Queste scuole rischiano la chiusura. Se il Piano verra' peggiorato, come si ventila, il numero delle scuole che chiuderanno aumentera'''. ''Le Regioni - ha riferito l'assessore - hanno letto il testo, ancora non ufficiale come e' stato presentato ai sindacati. Sul Piano le Regioni andavano sentite, ma il decreto 137 sulla cui urgenza credo si possa opinare ha addirittura anticipato il Piano invertendo l'ordine logico e impedendo di fatto la stessa espressione di un'opinione da parte delle Regioni''. L'assessore - riferisce una nota della Regione - e' poi scesa nel dettaglio del testo: ''Una riforma come quella del maestro unico non e' stata preparata, discussa, accompagnata da alcun confronto con il Paese. L'orario a 24 ore, dice il Piano, va privilegiato, ma resta aperta la possibilita' di una piu' ampia articolazione del tempo scuola''. ''Ma con quali risorse? Con quale possibilita' di scelta? Le esigenze delle famiglie - ha sottolineato la Prodi - oggi tendono a privilegiare il tempo pieno e se una minima parte scegliera' il tempo cortissimo, agli altri sara' imposto? E dove c'e' solo una classe come si esercitera' la scelta? Nel piano si lasciano aperte tutte le possibilita' di tempo scuola ma il rischio e' che solo quelle meno onerose poi vengano rese disponibili. La stessa scuola dell'infanzia 'puo'' essere solo al mattino. Ma se poi diventa la formula dominante o esclusiva?''. L'assessore Prodi ha analizzato anche le ricadute del Piano sul personale. ''In realta' l'utilizzazione ottimale del personale disponibile presso le scuole data l'autonomia scolastica - ha detto - dovrebbe essere deciso dalla scuola. Il forte taglio del personale puo' amputare anche la capacita' della scuola di organizzarsi in funzione dei bisogni. Non c'e' nessuna garanzia nel Piano che le risorse risparmiate vengano utilizzate per il tempo pieno. Si dice solo che questi risparmi potranno ridurre l'incidenza di altri interventi e non si parla di tempo pieno. Condividi