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ROMA - ''Se l'emergenza avesse coinvolto per un malore o altro il macchinista solo alla guida, chi e dopo quanto tempo avrebbe riportato in stazione i viaggiatori, gia' fermi da tre ore?''. Se lo chiedono i macchinisti della rivista 'Ancora in marcia' dopo l'incidente avvenuto ieri all'Eurostar Roma-Rimini che ha investito una persona nei pressi di Jesi sottolineando che proprio per casi come questo e' ''impraticabile'' la riduzione ad un solo macchinista. ''Le modifiche ipotizzate all'equipaggio dei treni, con la riduzione ad un solo macchinista - sostiene la rivista sono impraticabili e foriere di gravi ed imprevedibili conseguenze, proprio per la delicatezza del servizio e per la necessita' di garantire il massimo livello di sicurezza e di affidabilita' del servizio ferroviario''. Dopo l'investimento, spiegano infatti i macchinisti il treno e' rimasto bloccato in piena linea per i danni subiti e l'attesa dell'autorita' giudiziaria. Nel frattempo i due macchinisti presenti hanno garantito la riparazione del guasto ed hanno consentito al treno di proseguire dopo l'espletamento delle formalita' legali''. Questa, concludono, ''e' l'ulteriore dimostrazione che in Italia il massimo grado di sicurezza ferroviaria, anche dopo l'introduzione delle tecnologie di ausilio alla guida, puo' essere garantita solo con due macchinisti in cabina''. Condividi