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ASSISI - Gli attuali dirigenti del Pd ''rischiano di uccidere il Pd'', perche' ''si sentono immortali'' e cosi' ''non riescono a far nascere una nuova generazione di classe dirigente''. Lo ha detto Giorgio Tonini, responsabile formazione del Pd, aprendo la seconda giornata del sesto Convegno dei Cristiano sociali. Tonini ha voluto rispondere alle critiche fatte ieri dal coordinatore dei Cristiano sociali, Giorgio Tonini, alla conduzione del partito da parte di Walter Veltroni, e al proliferare di correnti. ''Il Pd e' nato un anno fa - ha ricordato Tonini che e' considerato uno dei dirigenti piu' vicini a Veltroni - e il percorso e' appena agli inizi. Tutte le critiche sono bene accette, ed anzi e' giusto un dibattito vivace perche' bisogna evitare gli errori iniziali: sono i piu' pericolosi. Pero' - ha aggiunto - il dibattito non puo' limitarsi alla collocazione del gruppo dirigente; e' la cosa da cui dobbiamo liberarci''. Ieri Luca' aveva chiesto a Veltroni una ''leadership corale'' con il coinvolgimento di ''personalita' esperte'', parole interpretate come una richiesta di coinvolgimento di D'Alema. Tonini ha quindi fatto una digressione sulla crisi di natalita' del nostro paese che,secondo i sociologi, dipende dalla rimozione della morte: ''una generazione che rimuove la morte e pensa di essere immortale e' incapace di generare''. ''Se trasportiamo questo alla vita del partito - ha detto ancora Tonini - la generazione di chi ha oggi cinquant'anni rischia di passare alla storia per non essere stata in grado di generare una nuova generazione di classe dirigente, perche' si sente immortale. Ma se ognuno si sente immortale, pensa solo a come si collochera' o a cosa fara' lui; alla fine cosi' uccidiamo il partito''. ''Siamo ad Assisi - ha concluso Tonini tra gli applausi scroscianti - e qui san Francesco nel suo Cantico delle creature, scrisse 'Laudato mio Signore per Sorella morte corporale...'''. Condividi