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Sarà un inno all’amore e alla speranza l’omelia che il vescovo della diocesi di Terni, Narni e Amelia pronuncerà questa sera, in occasione del Te Deum in cattedrale. L’appartenenza a Dio è, naturalmente, uno dei motivi conduttori del suo intervento, ma non mancheranno riferimenti ai fatti quotidiani, alle “innumerevoli tragedie che distruggono la vita di tanti”: il dramma delle morti sul lavoro, con il decesso dell’ultimo operaio di Torino, l’assassinio di Benazir Bhutto in Pakistan. Ma oltre alle tragedie ci sono anche le speranze e mons. Paglia farà esplicito riferimento “alla decisione delle Nazioni Unite sulla moratorio per la pena di morte”. Per Paglia si registra in Italia “una crisi spirituale prima ancora che sociale e politica. C'è come una tendenza che spinge a rinchiudersi nel particolare, che porta a correre solo per i propri interessi, a vivere solo per soddisfare le proprie voglie”'. Ed anche Terni - secondo il presule – “rischia di essere travolta da questa crisi di speranza”. Per cui mons. Paglia annuncerà l'impegno della Chiesa diocesana “per l'edificazione della vita civile”. In particolare, dal prossimo febbraio si avvierà una riflessione su “La Chiesa e la città” che troverà poi il suo culmine in un convegno che si terrà in aprile. “Vorremmo invitare anche le diverse istituzioni sociali, economiche, amministrative, culturali e politiche di Terni – sarà la sua ultima considerazione - per riflettere sulle responsabilità che i cristiani hanno nella edificazione di una società umana, buona e giusta”. Condividi