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PERUGIA – L’Università dei sapori ha inaugurato il nuovo anno formativo 2008-2009 e ha presentato la sua offerta ai circa cento studenti che hanno preso parte, martedì 16 settembre, alla giornata orientativa insieme alle loro famiglie. Da quest’anno la scuola presenta una novità importante. Oltre ai ragazzi che hanno un’età compresa tra i 16 e 18 anni, infatti, potranno iscriversi ai corsi anche quelli tra i 14 e i 16 anni, in possesso di licenza media inferiore, che vogliano assolvere l’obbligo di istruzione con percorsi alternativi a quello scolastico tradizionale. Per le due diverse fasce d’età, sono stati studiati dei profili didattici differenziati e mirati a dare agli studenti un’istruzione che comprenda un adeguato bagaglio di conoscenze in ambito di cultura generale, come un qualsiasi alunno che frequenti corsi scolastici tradizionali, accanto a una preparazione tecnico professionale specifica del settore gastronomico e della ristorazione. I corsi offerti dall’Università dei sapori hanno una durata triennale e sono finanziati da Ministero del Lavoro Previdenza Sociale, Ministero dell’Istruzione, Regione dell’Umbria e hanno il patrocinio della Provincia di Perugia e della Provincia di Terni. Al termine del corso di studi, mirato a formare la figura di operatore della ristorazione, sarà rilasciato un attestato di qualifica professionale. Nel corso della cerimonia di inaugurazione, alla quale erano presenti Antonio Giorgetti, presidente dell’Università dei sapori, Giuliano Granocchia, assessore alle politiche del lavoro e dell’istruzione della Provincia di Perugia, insieme a tutor, coordinatori didattici e docenti dello staff, sono stati illustrati i dettagli dell’offerta formativa. Per studenti della classe 14-16 le lezioni avranno inizio lunedì 22 settembre, mentre per i ragazzi dai 16 ai 18 anni l’anno formativo si aprirà lunedì 6 ottobre. Le lezioni si svolgeranno dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30 con rientro pomeridiano dalle 14.30 alle 16.30 il martedì e il giovedì. Per gli studenti più giovani è stato pensato un percorso unico comune per quanto riguarda la ristorazione, la sala e il bar. Invece, per tutti gli altri, dopo un primo anno di base, all’inizio del secondo, ci sarà la possibilità di scegliere tra due specializzazioni, cucina o area sala bar. Durante il terzo anno, poi, a seconda della scelta effettuata l’anno precedente, sono previste ulteriori scelte professionalizzanti come aiuto cuoco o addetto a pizzeria e panetteria, nell’ambito della cucina, e addetto alla gelateria o addetto ai servizi di banqueting e catering nell’area sala bar. I percorsi formativi per il secondo e terzo anno prevedono anche stage in aziende selezionate per permettere agli studenti un primo contatto con il mondo del lavoro. Tra le attività collaterali, che sono di supporto al percorso di studi per lo studente, sono previsti colloqui individuali e di gruppo, incontri con le famiglie e con testimonial del settore, ex allievi inseriti nel mondo del lavoro e imprenditori. E ancora servizi di counselling individuale e di gruppo, corsi di sostegno all’apprendimento individualizzato per allievi con disagi sociali o sanitari, corsi di sostegno per l’integrazione linguistica e culturale per studenti immigrati, attivazione di procedure per il riconoscimento dei crediti di frequenza onde evitare la ripetizione di contenuti di apprendimento in altri contesti formativi e di approfondimento e servizi di accompagnamento all’inserimento lavorativo. “La nostra – ha spiegato il presidente Giorgetti – è una vera e propria scuola che mette la maggior parte di coloro che la frequentano in condizione di trovare lavoro. Circa il 90 per cento di coloro che hanno frequentato l’Università dei sapori, infatti, hanno trovato occupazione e, in tempi come i nostri, è importante per i giovani avere questa certezza che è sicuramente una spinta in più per impegnarsi e portare a termine con successo il corso di studi”. “La nostra struttura – ha concluso Antonio Giorgetti - offre corsi qualificanti che permettono di essere un gradino sopra nell’ambito della cucina, della gastronomia e del turismo settore che in Italia da grandi prospettive per il presente e ancor più per il futuro”. “Dando il proprio contributo all’attività dell’Università dei sapori – ha aggiunto l’assessore Granocchia - la Provincia di Perugia ha fatto un pezzo del proprio mestiere. Ci eravamo dati un obiettivo, quello di azzerare l’abbandono degli studi e la dispersione scolastica. Non siamo arrivati allo zero – ha concluso Giuliano Granocchia -, ma comunque la provincia di Perugia è tra le più virtuose d’Italia in questo ambito e attività come questa danno un importante contributo in questo senso”. Condividi