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CITTA’ DI CASTELLO - Venti studenti, italiani e tedeschi, si confronteranno sulle tematiche della sostenibilità ambientale, e non solo, nell'ambito della ventesima edizione della Fiera, in programma dal 9 al 12 ottobre. Cosa desiderano i giovani? Come vedono il mondo e le sfide ambientali di sviluppo sostenibile? Prenderà spunto da queste domande uno degli appuntamenti principali della ventesima edizione della Fiera delle Utopie concrete, in programma a Città di Castello dal 9 al 12 ottobre. Coordinati da Peter Kammerer, docente di Sociologia all'università di Urbino, saranno 20 under 30 – italiani e tedeschi - a prendere direttamente la parola, venerdì 10 ottobre alle 15 al Circolo degli Illuminati, per confrontarsi e interrogarsi sulle tematiche al centro della manifestazione. Generazione di 'bamboccioni', sconfitti, depressi, nichilisti e incapaci di pensare alternative concrete al modello di sviluppo esistente: tutto e il contrario di tutto “studiosi” ed “esperti” hanno detto delle ragazze e dei ragazzi nati negli anni '80, che hanno già compiuto o stanno per compiere – proprio come la Fiera – i venti anni di età. Ma è proprio così? I giovani non sognano più, non riescono o non vogliono ribellarsi davvero? O lo fanno senza rendersene conto, senza alcuna prospettiva? I 10 studenti italiani del locale liceo scientifico “Plinio il Giovane” di Città di Castello e i 10 giovani tedeschi di Janun, in Bassa Sassonia, arriveranno alla Fiera per confrontare le proprie esperienze, frutto anche di pratiche e percorsi di studio che li hanno portati a ragionare, nel corso dell'anno, sulle tematiche della sostenibilità ambientale e dell'urgenza di promuovere stili di vita diversi. In parte, la riflessione ha preso spunto anche dall'articolo di Tim Jackson, docente di Sviluppo sostenibile all’Università di Surrey (Inghilterra), “Vivere sostenibile” (in: “State of the World 2008”, Edizioni Ambiente, Milano). “A me sembra” - sottolinea lo stesso Jackson, che parteciperà al dibattito del 10 ottobre - che ogni generazione vive sotto modelli di progresso contro i quali a volte protesta ma dai quali trae anche forza psicologica. Ogni generazione però vive anche specifiche minacce e sappiamo molto poco di come i giovani di ogni epoca le percepiscono e affrontano”. Sicuramente avrà un forte “impatto sulla generazione di oggi crescere sotto la minaccia dei cambiamenti climatici. Non sarà - prosegue - un impatto così diretto che provocherà il collasso del sistema di progresso. In qualche modo, però, la possibilità che il sistema di progresso potrebbe crollare è più un’opportunità che non una minaccia per la giovane generazione”. Ma non è stato solo teorico il lavoro dei giovani italiani e tedeschi in preparazione dell'incontro del 10 ottobre, perché cuore della Fiera delle Utopie Concrete – sin dalla sua nascita – è proprio la volontà che il dibattito sulle buone pratiche diventi sempre di più una questione di comportamenti quotidiani e concreti, e non una semplice dichiarazione di intenti fine a se stessa. Nel liceo altotiberino, in particolar modo, l’iniziativa “Appassionarsi a uno stile di vita diverso” si svolge all’interno di un ricco programma di attività extra-scolastiche dell’istituto, che ha visto i giovani tifernati, ad esempio, prendere parte in Polonia al progetto “Auschwitz: giovani, memoria, luoghi”, insieme ai coetanei colleghi polacchi. Il gruppo dei giovani tedeschi proviene invece dalla “Rete Ambientale Giovanile Janun”, un centro autogestito da giovani tra 12 e 27 anni. “La nostra è una democrazia di base senza caos. Prendiamo tutte le decisioni - spiegano - nel comitato di coordinamento che si riunisce ogni tre mesi. Siamo politicamente attivi ma non legati a un partito, cerchiamo di essere attraenti ma non di moda, i nostri temi sono l’ambiente, la globalizzazione, uno stile di vita sostenibile, e li affrontiamo come utopisti realistici”. I giovani di Janun porteranno alla Fiera delle Utopie Concrete il loro progetto “Uomo Consumo”, una visita guidata alla città e ai suoi negozi per discutere apertamente degli effetti collaterali e spesso sconosciuti che nostri prodotti di consumo hanno su altri parti del mondo. Per tornare al programma della Fiera, il gruppo tedesco, coordinato da Achim Riemann, promotore di un centro di educazione ambientale, proporrà anche a Città di Castello una simile “camminata di consumo consapevole”, sabato 11 ottobre. Nei giorni precedenti al seminario di venerdì 10 ottobre, i venti giovani individueranno invece - in dibattiti in aula e durante escursioni e camminate - 20 “percorsi di un altro stile di vita”, presentando nel corso della manifestazione alcune “strade” che avranno sollecitato maggiormente il loro interesse. Il progetto si svolge con il sostegno di APM – Azienda Perugina della Mobilità, azienda impegnata nella promozione di uno stile di vita sostenibile. Condividi