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Nel nord-est, e nel Veneto in particolare, è ormai psicosi da meningite: i casi, che in un primo tempo erano ristretti alla sola Treviso, ii sono moltiplicati arrivando a 7 e toccando altri comuni contermini, per cui si è aperta ormai la caccia al vaccino. Le stesse autorità sanitarie stanno correndo ai ripari per cercare di circoscrivere il focolaio ed hanno promosso vaste campagne rivolte in particolare ai ragazzi. Un caso, ancora non ben definito, si sarebbe registrato anche a Trieste. Questa volta a rimanerne vittima sarebbe stato un operatore sanitario dell'area infermieristica del carcere cittadino, che è deceduto ieri nell' ospedale Cattinara del capoluogo giuliano. Anche se secondo il direttore sanitario di Ospedali Riuniti di Trieste, Luca Lattuada non vi sarebbe alcun collegamento fra il decesso dell'operatore sanitario e i casi di meningite accertati nei giorni scorsi in Veneto e Slovenia. "Finchè non avremo i risultati delle analisi - afferma Lattuada - non si può assolutamente parlare di meningite, anche se dal punto di vista clinico i sintomi erano simili. Al momento non c'è comunque alcun motivo di ritenere che sia in corso un'epidemia". In Umbria sta invece destando grande preoccupazione il ricovero, all'ospedale "Santa Maria" di Terni, di una bambina di 18 mesi di Montefranco, per sospetta meningite. L'infezione, secondo quanto si è appreso, sarebbe diffusa in tutto il corpo e le condizioni della bambina, che non è in pericolo di vita, sono definite comunque serie. Condividi