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di Daniele Cibruscola PERUGIA – Nel capoluogo è ancora emergenza sfratti. Lo ha dichiarato oggi Maurizio Turchetti – presidente dell’Unione Inquilini di Perugia – con un comunicato stampa nel quale si lamenta (in attesa di dati certi da parte del Ministero degli Interni, ma a fronte della spaventosa media di un “allontanamento” al giorno) una situazione analoga a quella del 1986, quando nella sola provincia Perugia gli sfratti con richiesta di esecuzione erano ben 472. Uno stato di cose davvero grave, che se accomunato a quello della provincia di Terni porterà a circa 1000 unità il numero di famiglie in attesa di “rilascio forzato”. E “l’emergenza abitativa – si legge nella nota – è molto più larga se si pensa alle lunghe graduatorie comunali per l’assegnazione di un alloggio di edilizia popolare”. Graduatorie che resteranno in vigore fino all’agosto del 2008, e che verranno soddisfatte in una percentuale certamente non superiore all’8/10%. Sullo sfondo – è bene ricordarlo – il caro affitti del mercato privato, che costringe numerosi nuclei familiari in tutta Italia a dimezzare, ogni mese, il proprio stipendio. Sull’esempio di città come Roma, Padova, Palermo e tante altre “L’Unione Inquilini – prosegue la nota – riconferma che anche a Perugia, di fronte all’emergenza sfratti e per rispondere adeguatamente al “bisogno casa”, occorra percorrere la strada delle requisizioni degli alloggi liberi. (…) Requisizione – conclude Turchetti – che non dovrà significare canoni gratis, ma giusto affitto, riproponendo con i dovuti adeguamenti la legge sull’Equo Canone abrogata dal Governo che vedeva Presidente del Consiglio l’On. D’Alema”. Condividi