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PERUGIA – Il capogruppo regionale di Rifondazione comunista Stefano Vinti annuncia l’avvio di un “percorso unitario di tutte le forze che intendono opporsi al neoliberismo e al Governo Berlusconi. Rifondazione comunista dell’Umbria – afferma - verificherà fin dai primi di settembre le reali volontà delle forze politiche e sociali nell’intraprendere questa necessaria mobilitazione a favore del sistema formativo pubblico nel nostro Paese e in Umbria”. Secondo Vinti “la politica economica del Governo Berlusconi sta mettendo a dura prova i livelli di vita dei lavoratori dipendenti e dei pensionati e sta drasticamente tagliando le risorse economiche ai servizi pubblici offerti dai Comuni e dalle Regioni. La manovra da 36 miliardi di euro rinuncia a qualsiasi intervento sullo sviluppo, i tagli sono indiscriminati e pesanti. È una manovra depressiva – sostiene il capogruppo Prc di Palazzo Cesaroni - perché non sostiene gli investimenti, non fa selezione sulla riduzione delle spese e, allo stesso tempo, non sostiene i consumi, visto che non interviene sui redditi dei lavoratori e nemmeno dei pensionati”. “Per la media dei lavoratori dipendenti – continua Vinti - le tasse aumenteranno per quest’anno e per l’anno prossimo di almeno mezzo punto l’anno, con il tasso di inflazione che sta oltre il 4 per cento. È una manovra che in realtà finisce per allargare le disuguaglianze sociali, tentando di coprirle con misure populiste e propagandistiche tipo la ‘social card’, ma se i pensionati hanno avuto un aumento dell’1,6 per cento, l’inflazione è ad oltre il 4 per cento. In questo quadro grida vendetta la ‘scure’ che si abbatte sulla scuola pubblica e l’università, con una riduzione di spesa pari a 7 miliardi e 832 milioni di euro entro il 2012 (456 milioni per il 2009; 1650 milioni nel 2010; 2 miliardi e mezzo nel 2011 e 3,1 miliardi nel 2012). Si tratta di tagli indiscriminati agli organici del personale di ben 87mila posti docente e di 43mila Ata. Sono anche previste sostanziose riduzioni di risorse complessive: si alzerà di un punto il rapporto docenti/allievi, ci saranno tagli alla ricerca con il blocco del turn-over e dell’università. Praticamente si è avviato lo smantellamento della scuola pubblica e dell’università”. “A tutto questo – conclude Vinti - occorre opporsi, a tutti i livelli, istituzionali, politici e sociali, occorre capire le reali ricadute in Umbria e gli effetti che avranno sui territori. Per questo occorre l’avvio di un percorso unitario di tutte le forze che intendono opporsi, efficacemente, al neoliberismo e al Governo Berlusconi”. Condividi