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A Perugia sindaco e questore vanno talmente allo stesso passo che persino quando devono fare dei bilanci di fine anno scelgono lo stesso orario, con la differenza di una mezz'ora dall'inizio delle due conferenze stampa. Stesso passo, stesso sorriso, sono praticamente amici: per questo a Ponte Felcino, in una assemblea pubblica dove si parlava di allarme islam estremista, stavano persino allo stesso tavolo, come da bravi colleghi assessori. Mentre i carabinieri se ne stavano in platea. Comunque, per il Questore Arturo De Felice è stato un anno intenso e per i noti fatti di cronaca travolgente. Ma nonostante tutto è stato positivo: ha spiegato con il solito sorriso solare della gente del Sud. Per far capire quanto è stato travolgente quest'anno il questore ha dato subito i numeri dell'attività: 449 arresti, 963 persone denunciate, 27 chilogrammi di droga sequestrati. Eppoi le inchieste da prima di copertina: quella contro il terrorismo islamico, il caso Meredith e le grandi retate dei clandestini. Ottima anche l'opera di contenimento della Polizia per i grandi eventi: Umbria Jazz, Eurococholate, Festival Spoleto e l'arrivo del Papa ad Assisi. "Il risultato del lavoro svolto - ha detto con orgoglio il questore - è stato quello di avere garantito a tutti i cittadini la "tutela della legalita" ed ai tanti ospiti italiani e stranieri di svolgere la loro attivita' e di godere dei loro diritti di turisti". Ma se le cose vanno così bene: allora perchè Perugia sprofonda nelle classifiche della qualità della vita, della percezione della sicurezza e nella fiducia delle istituzioni? Perchè nascono comitati civici per difendere le proprie zone? E soprattutto perchè nessun accenno alle ipotesi di infiltrazioni mafiose segnalate dal Ministro degli Interni e da infiniti analisti? Dal segretario regionale di Rifondazione Comunista, Stefano Vinti, arriva un commento piccante ma fondante: "Dopo i blitz annunciati con la fanfara della polizia dove addirittura arrivano prima i fotografi delle testate giornalistiche che i poliziotti, c'è da dire che il Questore ha deciso di lavorare sotto traccia, senza tanti clamori e mettendo i suoi uomini a pattugliare quelle zone dove tutti sanno essere di frontiera per il crimine. Come istituzioni e forze politiche, ci piace più questo modo di lavorare che quello di operare sui media nazionali". Nessun accenno da parte del Questore delle grandi difficoltà dei propri agenti nel potersi permettere di cambiare divisa (perchè rovinata), nel fare benzina con le macchine di servizio. Insomma, anche sul fronte sindacale va tutto bene. Condividi