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TERNI - Beni immobili per un valore di un milione e mezzo di euro sono stati sequestrati stamani dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Terni in collaborazione con la Direzione investigativa antimafia di Palermo. Gli intestatari di questi beni sono ritenuti prestanome e fiancheggiatori della cosca mafiosa palermitana di San Lorenzo-Resuttana. A Terni sono stati sequestrati un magazzino, un supermercato ed un negozio di abbigliamento ed accessori; ad Acquasparta due appartamenti ed un magazzino; a Narni un ristorante. Beni che secondo l'accusa erano intestati fittiziamente ad un imprenditore palermitano, residente a Terni, parente dell'esponente di ''Cosa nostra'' Salvatore Lo Piccolo. Le indagini dei carabinieri erano cominciate dal novembre del 2005 ed avevano riguardato i rapporti tra un pregiudicato ternano, l'imprenditore palermitano residente a Terni ed altri pregiudicati in varie citta' italiane. In particolare veniva individuato un sodalizio criminoso composto da diverse persone originarie di Terni, Verona, Palermo e Roma, dedito anche al riciclaggio di denaro sporco proveniente da Palermo San Lorenzo e Resuttana, riconducibile ad affiliati a ''Cosa Nostra''. Il denaro era stato utilizzato per acquistare le attivita' commerciali e gli immobili sequestrati oggi. Nel febbraio scorso venivano denunciate 15 persone per i reati di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio ed alla commissione di reati contro il patrimonio, truffe e appropriazione indebita. Cinque di queste (due di Terni e le altre di Roma, Verona e Palermo) erano state poi arrestate ma la notizia non era mai stata divulgata. Le indagini erano cosi' proseguite nel massimo riserbo fino al ''maxisequestro'' avvenuto oggi in provincia di Terni ed in Sicilia, dove sono stati sequestrati altri beni della mafia per circa 500 mila euro. Condividi