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PERUGIA - L’Umbria a fianco delle donne del Mali, per combattere la povertà e creare nuovo sviluppo partendo dalle piante. Prende sempre più corpo il progetto proposto dalla Regione Umbria “Donne e Piante” nell’ambito delle iniziative del Ministero degli Affari esteri italiano per incrementare le attività di cooperazione con i Paesi dell’Africa occidentale attraverso nuove forme di partenariato. Il progetto, che prevede risorse complessive per circa 700mila euro, ha l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle donne maliane occupate nel settore delle piante medicinali, aromatiche e cosmetiche attraverso attività di formazione, creazione di micro imprese femminili ed un più facile accesso al credito. Contenuti e finalità dell’iniziativa sono stati presentati nel corso di un incontro a Perugia a cui hanno partecipato il Consigliere della Presidenza della Giunta regionale dell’Umbria per la cooperazione internazionale, Giampiero Rasimelli, e Sergio Giani, responsabile della “Ong” specializzata nel settore delle piante medicinali “Aidemet” (Aiuto allo Sviluppo della Medicina Tradizionale che è tra i partners del progetto insieme a l’Agenzia governativa del Mali APEJ specializzata nello sviluppo di impresa giovanile). Erano presenti anche rappresentanti dell’Università degli Studi di Perugia, della Regione Umbria e delle associazioni di volontariato che hanno già attivato rapporti di collaborazione con il Mali. “Le donne del Mali – ha detto Giani – hanno una profonda conoscenza delle piante. Esiste nel paese una fitta rete territoriale di erboriste. Attraverso il progetto intendiamo valorizzare queste competenze e trasmetterle alle giovani generazioni. Il sapere tradizionale può quindi trasformarsi in una attività capace di produrre reddito addizionale per le donne e le loro famiglie. Alcuni di questi prodotti potranno avere nuovi sbocchi commerciali attraverso i circuiti del Commercio Equo e Solidale”. “Nei tre anni di durata del progetto – ha spiegato Rasimelli – intendiamo creare circa 200 mini imprese con il coinvolgimento di almeno mille donne. L’intervento riguarderà il Distretto di Bamako nella Regione di Segou, con la possibilità di coinvolgere gruppi di donne di altre zone di provenienza delle materie prime vegetali (Kolokani, Kadiolo). Le attività proposte – ha concluso Rasimelli – consentiranno di accrescere i livelli di occupabilità femminile, di reddito e lo standard di vita”. I partner locali saranno formati per gestire i progetti e raggiungere obiettivi di riduzione della povertà e di miglioramento delle condizioni di vita. Le imprese e le cooperative femminili riceveranno supporto amministrativo e tecnologico nel primo anno di vita. Sono previste forme di credito e finanziamenti a fondo perduto. Il progetto consentirà di rafforzare i rapporti istituzionali tra Umbria e comunità del Mali anche attivando la rete degli emigrati del Mali che risiedono nella regione. La maggioranza della popolazione del Mali – è stato ricordato durante l’incontro - vive in condizioni di povertà, é esclusa dal mercato e dipende totalmente dall’agricoltura di sopravvivenza. Le indicazioni strategiche per combattere la povertà del paese includono azioni per favorire l’alfabetizzazione delle donne, l’accesso ai servizi sociali, la loro inclusione in settori non agricoli e l’accesso al credito. Infatti l’esperienza maturata nell’ambito della cooperazione internazionale in Africa occidentale – è stato sottolineato - dimostra che l’“empowerment”, cioè la valorizzazione delle soggettività politiche e culturali delle donne, permette di produrre trasformazioni positive di carattere sociale ed economico. La cooperazione italiana partendo da questo presupposto ha quindi lanciato un “Piano d’Azione per l’empowerment delle donne in Africa occidentale” tra cui rientra il progetto. Condividi