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CAMPELLO SUL CLITUNNO – Prima la messa di suffragio per le quattro vittime, Tullio Mottini (46 anni), Cesare Coletti (48 anni), Vladimir Todhe (32 anni) e Maurizio Manili (42 anni), celebrata nella chiesa parrocchiale dal parroco Don Angelo Proietti Circoria, poi il lungo e silenzioso corteo, illuminato da centinaia di fiaccole, che mestamente e lentamente è sfilato lungo le vie di Campello fino a raggiungere il luogo della tragedia dove il 25 novembre di due anni fa persero la vita i quattro lavoratori, investiti dalla tremenda esplosione che distrusse lo stabilimento. Così è stato ricordato quel tristissimo episodio ritornato di grande attualità dopo che il titolare della Umbria Olii, Giorgio del Papa, ha presentato una incredibile richiesta di danni: 35 milioni di euro che dovrebbero risarcirgli i familiari della vittime. L’indignazione provocata da questa mossa spiega come mai siano accorsi in tanti a Campello sul Clitunno, accogliendo l’appello lanciato dai familiari medesimi affinché la tragedia che li ha colpiti non cadesse nell’oblio. Molte le autorità pubbliche, in primo luogo il sindaco di Campello, Paolo Pacifici (che ha ricordato la decisione di costituirsi parte civile a sostegno proprio delle famiglie), accanto a quello di Narni, Stefano Bigaroni, città di provenienza di alcune delle vittime. Con loro perfino un ex ministro del governo Prodi, Cesare Damiano (lavoro) ed anche l’unico superstite dal rogo della Thyssen di Torino, Antonio Boccuzzi. Ed ancora, esponenti regionali e provinciali, assieme a dirigenti politici e parlamentari della sinistra (per il Prc c’erano il segretario ragionale, Stefano Vinti, e quello provinciale, Enrico Flamini). Molti, naturalmente, anche i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil, ai quali si deve l’organizzazione della manifestazione e che ugualmente hanno scelto di costituirsi come parti civili, accompagnati da delegazioni operaie umbre (significativa la presenza di quella delle acciaierie ternane) ed anche nazionali (un folto gruppo proveniente da Bologna). Una grande giornata di sensibilizzazione, dunque, attorno alla tematica della sicurezza sul lavoro, che verrà ripresa a settembre quando, proprio da Campello sul Clitunno, partirà la carovana di Articolo 21 che toccherà mano a mano tutte le località italiane dove si sono succedute nel corso degli ultimi anni, le più grandi tragedie del lavoro. Lo scopo è, ancora una volta, quello di sensibilizzare al massimo le coscienze su questa piaga sociale che va assolutamente debellata, una iniziativa alla quale sono chiamate a rispondere le istituzioni in primo luogo, ma anche le associazioni di ogni tipo, le parrocchie, le strutture sindacali di base, gli uomini di cultura e gli artisti, le donne e gli uomini di qualsiasi estrazione sociale che avvertono il dovere di condurre questa lotta per rendere migliore la nostra società e respingere ogni tentativo di tornare indietro rispetto alle più recenti conquiste legislative approvate per combattere un fenomeno che ancora una volta si alimenta con lo sfruttamento più cinico e feroce del lavoro. Condividi