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ANCONA - Una partita Iva ogni otto abitanti, 1,1 milioni di imprese (il 20% della quota nazionale), anche l'''Italia di mezzo' delle regioni Marche, Emilia Romagna, Toscana e Umbria comincia pero' a risentire gli effetti della crisi internazionale. Il Pil e' fermo, la disoccupazione e' in aumento, e nel primo trimestre dell'anno il saldo delle imprese e' stato negativo. Temi su cui la Cna ha chiamato gli assessori e i dirigenti alle attivita' produttive delle quattro regioni a confrontarsi con i presidenti e i segretari regionali dell'associazione artigiana a Portonovo di Ancona. Il Forum, organizzato dalla rivista dell'associazione, ha fatto seguito all'incontro fra i quattro governatori svoltosi il 31 marzo scorso a Bologna, ed e' stato dedicato al coordinamento delle politiche industriali. ''Un coordinamento fondamentale - secondo il segretario della Cna delle Marche Silvano Gattari - per aiutare il sistema produttivo ad affrontare la fase recessiva che si profila all'orizzonte''. Le imprese di Marche, Emilia Romagna, Toscana e Umbria hanno tutte una forte propensione all'export. Nel 2007 hanno spedito oltre confine merci per 88,1 milioni di euro (un quarto dell'export italiano), danno lavoro a 4,5 milioni di addetti, e hanno sempre dimostrato una grande vitalita' economica. Hanno corso a velocita' doppia rispetto alla media nazionale, garantendo una qualita' della vita elevata e un tessuto sociale fortemente coeso. Ma le preoccupazioni sono forti: nei primi tre mesi del 2008 hanno cessato l'attivita' 26.041 imprese contro 24.527 nuove attivita', con un saldo negativo di 1.514 aziende”. In questo scenario, quali politiche attuare per superare le difficolta' che si prospettano? Secondo l'assessore alle attivita' produttive delle Marche Gianni Giaccaglia ''vanno sostenute innovazione tecnologica, ricerca e sviluppo, filiere produttive''. Anche per le amministrazioni regionali di Emilia Romagna, Toscana e Umbria la via maestra e' il sostegno all'internazionalizzazione e formazione delle imprese. Con interventi coordinati a livello interregionale, e un miglior utilizzo dei fondi europei 2007-2013. Condividi