aussy_boy_DARIO_2008_081.jpg
La presa di parola di oltre 150 mila donne contro i mille volti della violenza maschile, perpretata sopratutto in famiglia, è un risultato politico straordinario: il corteo del 24 novembre ha attraversato generazioni e femminismi diversi. Per dare continuità al percorso politico intrapreso dalla Rete delle donne umbre " Ove la donna lo consenta" e concretizzare i punti programmatici contenuti nell'appello di adesione della rete umbra alla manifestazione del 24, si svolgerà un Assemblea pubblica presso la Casa dell’Associazionismo in Via della Viola giovedì 20 dicembre alle ore 16,30. In una nota il Forum Donne Prc-Perugia sottolinea l’importanza di lavorare all’ìinterno della rete in quanto luogo attraversato da molteplici soggettività sociali,politiche, istituzionali e di movimento: “ E’ necessario riprendere il percorso iniziato con l’assemblea alla sala dei Notari del Gennaio scorso, superare frammentazioni e particolarismi per incidere realmente sui drammi quotidiani di tante troppe donne vittime spesso di tragedie annunciate, per ribadire la ferma volontà di strutturare un modello regionale per contrastare il fenomeno della violenza maschile sulle donne che determini la creazione di una rete realmente integrata dei servizi, la prevenzione anche attraverso percorsi educativi nelle scuole sulla differenza di genere, una formazione adeguata per tutti quegli attori sociali che hanno a che fare con il tema della violenza, un incremento significativo dei finanziamenti alle realtà che si fanno carico del tema della violenza sulle donne, per rispondere alle tante richieste di consulenza e accoglienza, una programmazione delle politiche locali rispettosa di una visione duale della società umbra”. “La ferocia, la diffusione e il radicamento della violenza di genere-continua la nota- impongono di imprimere un cambio di passo alla strategia di contrasto messa in campo da tutti i livelli di governo, attraverso un quadro organico di iniziative e proposte che tengano insieme i diversi i piani: la prevenzione, il contrasto, il sostegno e l'inclusione delle vittime. Anche nella nostra Regione l’uccisione di Barbara Cicioni e di Meredith Kercher, pur essendo casi diversi tra loro, hanno mostrato come la violenze sulle donne venga usata per montare campagne mediatiche e politiche che ripropongono il pericoloso intreccio tra violenza e sicurezza oscurando la lettura che vede la violenza maschile sulle donne come “la forma più eclatante del maggiore problema strutturale della società che si basa sull’ineguale distribuzione di potere tra l’uomo e la donna sia nella sfera privata che in quella pubblica (Preambolo Cedaw). Per questo, crediamo che gli strumenti per contrastare la violenza sulle donne non possano prescindere dall’elaborazione teorica e culturale legata al pensiero della differenza, ai saperi delle donne diffusi non solo nelle organizzazioni politiche ma anche nelle professioni e nella società. Anche la questione della sicurezza non può prescindere dai saperi delle donne, perché la sicurezza femminile oggettiva e soggettiva dipende anche dallo sviluppo di una cultura maschile finalmente disposta ad accettare e rispettare la libertà femminile, nei termini in cui le donne la pongono e la producono. Prevenzione, formazione, certezza delle pene: parole chiave per contrastare la violenza sulle donne ed è con queste parole d’ordine che siamo scese in piazza il 24 novembre e ci rivedremo giovedì prossimo”. Condividi