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BRUXELLES - Il maggior numero delle procedure d'infrazione che la Commissione europea ha aperto nei confronti di regioni italiane riguarda il settore dell'ambiente: 30 su un totale di 43 procedimenti. Nel complesso le regioni italiane tuttavia hanno migliorato, secondo i dati della Commissione, l'applicazione delle normative europee, come dimostra anche il numero complessivo di infrazioni in netta diminuzione, pur restando l'Italia il fanalino di coda tra i paesi Ue. Le regioni ''virtuose'' che non annoverano nessuna procedura sono il Piemonte, l'Umbria, la Basilicata, la Valle d'Aosta, la Calabria e il Trentino Alto Adige. Oltre al settore dell'ambiente (tra cui valutazione impatto ambientale, discariche), le regioni italiane sono finite nel mirino di Bruxelles in dodici casi anche per presunte violazioni delle regole sugli appalti. Il maggior numero di procedure aperte riguarda la Lombardia (7) seguita da Lazio (5), Puglia e Sicilia (4 ciascuna). Solo in Lazio le procedure relative al mercato interno sono superiori rispetto a quelle di natura ambientale. Condividi