Inaugurata oggi la mostra "La memoria nei cassetti"
Barbara Isidori
Partirà oggi pomeriggio la mostra fotografica “La memoria nei cassetti” a Palazzo della Penna che sarà visitabile fino al 4 marzo prossimo. Ricordi, immagini, istantanee di un passato cittadino che non c’è più. Memorie appunto. Quelle memorie che giacciono in fondo ai cassetti e che aspettano di essere riportate alla luce e che raccontano Perugia e in suoi cambiamenti ripercorrendo il periodo che va dal 1944 anno della Liberazione di Perugia, al 1970, anno della nascita della Regione Umbria.
La mostra è stata presentata questa mattina dall’assessore alla cultura del Comune di Perugia Andrea Cernicchi e dal curatore, in collaborazione con Luigi Petruzzellis,Alberto Mori. 350 fotografie in mostra arrivate da 160 prestatori di ricordi personali che li hanno messi a disposizione dei cittadini. “Questo progetto, nato in collaborazione con il sindaco Boccali, vuole parlare di un percorso narrativo costruito sui ricordi individuali assunti come elementi per costruire un grande affresco collettivo. Abbiamo così chiesto ai nostri concittadini di portarci le “fotografie nei cassetti”, quelle tenute nelle scatole in fondo agli armadi o in album polverosi, che raccontano la storia di tutti i giorni, quella vissuta in prima persona” ha detto Cernicchi. Insomma immagini vere, non filtrate attraverso gli occhi istituzionali ma quelle fatte da chi quel frammento di passato l’ha vissuto veramente.
“Quello esposto è materiale inedito, un patrimonio personale” ha continuato l’assessore “Un valore inestimabile messo a disposizione di tutti i cittadini. Un modo per condividere scorci di vita che non ci sono più”. Un progetto culturale di ampio respiro che si colloca anche nelle operazioni strategiche per la candidatura di PerugiaAssisi capitale europea della cultura 2019. “Noi abbiamo voluto riportare al centro dell’attenzione la comunità cittadina nelle sue molteplici e svariate articolazioni in un momento di grandi cambiamenti urbanistici, sociali, economici e culturali. La storia della città viene narrata attraverso immagini di vita quotidiana, di momenti di festa, attraverso i volti autentici di chi la storia l’ha costruita vivendola” ha proseguito Cernicchi.
La “memoria nei cassetti” è dedicata poi ad un grande personaggio che ha animato Perugia. “Il Dott. Guido Lemmi è stato da sempre un i memorie cittadine e appassionato di fotografia, scomparso purtroppo recentemente. Insieme a lui ci tengo anche a ringraziare gli sponsor che hanno reso possibile la mostra. Mi riferisco a Liomatic, Unipol, Dimensione Cartesio, Cartesio Energia, TLM, gli sponsor tecnici Umbria Mobilità e Sistema Museo, Futura Editrice per il catalogo. Ovviamente un grazie particolare al curatore Alberto Mori e al suo curatore Petruzzellis” ha concluso l’assessore.
“Questa mostra completa un ciclo che avevamo già iniziato con le due precedenti. Un viaggio nel tempo e nella memoria – Perugia nelle foto di Girolamo Tilli e Giuseppe Giugliarelli e Fotoreporter_Perugia 1978-2010 ospitate a Palazzo della Penna” ha detto il curatore Mori “Un viaggio per immagini che racconta la storia di Perugia dallo sbraco delle truppe alleate alla nascita delle Regioni a Statuto Ordinario”.
Una storia raccontata dalla immagini vissute in prima persona dunque. Un’iniziativa che è piaciuta moltissimo. “Le persone ci hanno donato foto che per loro erano importanti perché rappresentavano un frammento della loro vita. In mostra ci sono fotografie di matrimoni, segni di benessere raggiunto, affetti, lavoro, prime comunioni, le automobili segno di libertà, vacanze, tempo libero. Insomma un momento cruciale della storia cittadina raccontato secondo un personalissimo punto di vista che testimonia anche i cambiamenti in atto nella società, dello spazio urbano” ha continuato.
La mostra sarà corredata da un catalogo arricchito di quattro importanti contributi: “la mostra è corredata da un catalogo comprensivo di quattro saggi critici, affidati ai professori Alberto Grohmann, Mimmo Coletti, Claudio Carnieri e Tullio Seppilli, intellettuali da considerare vero e proprio patrimonio collettivo, il cui apporto permetterà ai lettori di avere una comprensione profonda di aspetti fondamentali della trasformazione della città.

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