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di Daniele Cibruscola PERUGIA – Questa mattina - nella Sala d’Onore di Palazzo Donini - l’assemblea regionale di Mediacoop, l’associazione nazionale delle cooperative editoriali e di comunicazione. L’incontro, ''Comunicazione: pluralismo, cultura e libertà. La riforma della legge regionale per lo sviluppo delle imprese e la costruzione di reti regionali multimediali'', è stato aperto da Katiuscia Marini, già sindaco di Todi e ora Presidente di Legacoop Umbria, che in un’arringa sincera (e visibilmente condivisa dagli ospiti presenti) ha dipinto con toni cupi l’attuale situazione delle comunicazioni in Umbria e in Italia. Fatta salda l’equazione “pluralismo sinonimo di qualità e cultura” (e dato per certo che nel nostro Paese “pluralismo informativo” è un’aspirazione ed un traguardo, non certo uno status quo), la Presidente regionale di Legacoop ha individuato in quattro punti fondamentali i “disagi” del nostro sistema di comunicazioni. Innanzitutto l’eccessiva pressione del sistema politico – locale e nazionale – sui mezzi di comunicazione, in particolare sulla carta stampata e su quello televisivo nazionale. Il conflitto d’interessi, e il pensiero va di nuovo – inevitabilmente - alle emittenti televisive, che non conosce eguali nel resto d’Europa e che mina alla base ogni possibilità di libera e corretta informazione dei cittadini. Ma anche legge Gasparri e mercato pubblicitario. Sulla prima, infatti, la Marini si è così espressa: “E’ inaccettabile che non sia stata ancora abrogata. A tuttora in Italia, resta vigente una legge che Bruxelles e l’Europa hanno già condannato da tempo”. Mentre a riguardo del mercato degli annunci, la prima fonte di entrate per un qualsiasi mezzo di comunicazione, si è detta sconcertata dall’attuale ripartizione degli spazi. Lo squilibrio di questo settore, tra tv e tutti gli altri ma anche tra i colossi rai/mediaset e le altre emittenti, ha infatti raggiunto quote inconcepibili: oltre il 50% degli sponsor resta appannaggio della rete nazionale e di quella del Cavaliere. “In queste condizioni – ha proseguito – resta difficile o addirittura impossibile operare”. E il lungo intervento di Lelio Grassucci, Presidente di Mediacoop Umbria, non è stato certo di altro tenore, anzi. “La situazione così com’è non va affatto bene – ha dichiarato – e il sistema Italiano presenta infatti distorsioni e occultazioni della realtà del nostro Paese”. “C’è un’eccessiva concentrazione di risorse. E la realtà sociale del nostro Paese “parla poco”, al massimo – spiega – viene mal rappresentata da altri”. Ma il Presidente di Mediacoop ha avanzato anche proposte concrete. Approvazione immediata (e comunque tardiva, stando agli accordi precedenti tra governo e parti sociali) dei due disegni di legge sull’editoria e sul servizio pubblico radiotelevisivo; maggiori finanziamenti pubblici, e definizione di modalità di erogazione di questi che siano più attente alle diversità esistenti tra mercato nazionale e quello locale. Grassucci ha concluso perentorio: “Il nostro è un sistema squilibrato. Un sistema che va risarcito dei valori di cui è stato derubato, e che stanno alla base della società civile del Paese”. Condividi