Bettarelli rilancia l’arte tifernate partendo da Renzo Scopa
di Enrico Bocciolesi
CITTA’ DI CASTELLO – Presso la Sala Gotica del Museo del Duomo di Città di Castello, a partire dalle ore 16 si è tenuta la presentazione della mostra d’arte contemporanea itinerante su “Renzo Scopa. Nel segno del sacro”. L’evento patrocinato dalla Provincia di Perugia, dal Comune di Città di Castello, dal Circolo Culturale Luigi Angelini e altri numerosi enti e comuni coinvolti è stato aperto dalla relazione del prof. Francesco Santaniello, seguito dall’intervento della dott.ssa Mirna Ventanni sotto la conduzione di Massimo Zangarelli. La presentazione delle opere dell’artista di origine urbinate, emerso attorno alla metà degli anni Sessanta nell’Alta valle del Tevere, è stata intervallata da suggestivi intermezzi musicali e narrativi.Molte opere d’arte contemporanea “nascono dalla solitudine dell’oscurità e del silenzio. Ma di rado ho avvertito una solitudine così profonda, così disperata, così assoluta, come quella che ha distrutto e difeso Renzo Scopa”, così ne scrisse Floriano De Santi citando Proust e il suo A La recherchedutempsperdu.Una manifestazione artistica che si rifugia nel sacro, incontrando così la sua più alta forma artistica, capace di parlare dell’Artista e delle sue sensazioni. La pittura di Renzo Scopa, in Città di Castello, si è incontrata e confrontata con le realizzazioni materiche, che in periodi corrispondenti veniva diffusa dall’artista Alberto Burri. La prorompenza del materico di matrice Informale che si accosta a realtà puramente pittoriche e figurative, generando in alcuni momenti opere dotate di forte qualità incisoria e materiale, sostenuta dall’originale talento dell’artista urbinate, frutto di complesse elaborazioni immaginifiche.Secondo quanto detto da Saulo Scopa, figlio dell’artista, “l’evento è di particolare importanza, tanto affettiva quanto artistica, poiché consente di fare luce su un capitolo espressivo di rilievo portato avanti da mio padre, quello dell’arte sacra”. L’importanza dell’evento d’arte è riconosciuta e amplificata dalla durata della mostra che si protrarrà per tutto il 2012, in differenti città, coinvolte a vario titolo nelle opere e la vita dell’artista urbinate Scopa. “Occasione di alto pregio e riconoscimento culturale, per rilanciare artisti importanti per Città di Castello, ma anche aprire alla riscoperta della contemporaneità dell’arte” – ha ribadito il vicesindaco e assessore alla cultura Michele Bettarelli-. Un sentito ringraziamento, da parte di Bettarelli, è stato dedicato alla collaborazione e partecipazione offerta dal Circolo Culturale Luigi Angelini. Il presidente del circolo Angelini, Luigi Chieli, ha accolto con interesse l’apertura delle istituzioni al rilancio degli artisti locali, volti alla diffusione della contemporaneità espressiva, chiosando poi con la proposta di focalizzare l’interesse su artisti presenti nel panorama tifernate come spinta per un proficuo futuro artistico della città.

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