C’è ancora una possibilità di salvare gli Eurostar. L’ultima carta viene giocata in queste ore a Roma

ROMA - Mascio muove la Torre e da scacco matto a Trenitalia? Questa la speranza che accompagna il nuovo incontro che si sta svolgendo in queste ore a Roma, per cercare di districare la complessa matassa dei collegamenti ferroviari umbri. Ma la cosa non sarà facile, anche se l’assessore regionale ai trasporti, Giuseppe Mascio, potrebbe nascondere un asso nella sua manica, utile da giocare nel faccia a faccia con l’amministratore delegato dell’azienda ferroviaria, Vincenzo Soprano, presenti anche il responsabile nazionale degli Eurostar, Vincenzo Cazzola, e i sindaci di Orvieto, Gubbio e Fossato di Vico. L’asso consiste nel chiedere, intanto, l’avvio di una fase sperimentale sufficientemente lunga per verificare una volta per tutte, fino in fondo, l’effettiva consistenza dell’utenza regionale degli Eurostar, sulla quale i dati comunicati da Trenitalia non coincidono con quelli in possesso della Regione. Questo per sgomberare ogni dubbio sul fatto che non siano stati fatti torti all’Umbria, rispetto a trattamenti di maggiore favore riservati ad altre realtà italiane dove questo servizio è stato interamente confermato, magari in presenza di utenze ancora minori. Poi, in seconda battuta, fare sì che Trenitalia istituisca comunque dei servizi sostitutivi, sempre con treno, così da dare soddisfazione ai pendolari umbri. Un’alternativa per la quale la Regione è disposta anche ad investire proprie risorse. Sono, infatti, in procinto di arrivare nuovi treni regionali, quattro Minuetti per l’esattezza, che non saranno veloci quanto gli Eurostar, ma la cui rapidità è comunque sostenuta, potendo viaggiare a 170-180 chilometri orari. Si tratta di mezzi comodi e moderni che potrebbero essere benissimo impiegati per evitare l’isolamento di alcuni territori e che la Regione è pronta a mettere a disposizione di Trenitalia. Solo che questi nuovi mezzi arriveranno a febbraio e non potranno essere attivati attivi prima di un anno. Anche da qui, quindi, la richiesta della “sperimentazione” che coprirebbe intanto questo lasso di tempo.