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PERUGIA – Una modifica allo specifico Regolamento provinciale (risalente al 1997) per dare una nuova significativa risposta al problema più volte sollevato dal mondo venatorio dell'alto numero di appostamenti fissi che, di fatto, in alcuni territori, impedisce l'esercizio delle altre forme di caccia. E’ quanto il Consiglio provinciale di Perugia, dopo apposite sedute della III Commissione in cui sono state ascoltate e recepite anche le istanze delle associazioni di categoria, ha approvato all’unanimità, con 24 voti favorevoli. Quello degli appostamenti fissi, come detto, è un problema annoso, “condivisibile e certamente fondato”, come ha fatto presente anche l’assessore provinciale alla programmazione faunistica Massimo Buconi, “in quanto allorché in una porzione di territorio vengono installati più appostamenti fissi si rende di fatto impossibile, nel rispetto delle distanze minime previste dalla legge regionale l'installazione di appostamenti temporanei. E tale situazione è resa ancora più problematica dal fatto che normalmente i territori dove vengono installati sono quelli di maggior pregio dal punto di vista venatorio e di conseguenza sono anche quelli di più alto interesse che, però, di fatto, sono ad esclusivo appannaggio dei pochi cacciatori titolari di appostamento fisso”. Per cercare di rendere compatibili il numero degli appostamenti fissi e di fatto poi lasciare più spazio alle altre forme di caccia, la Provincia di Perugia, con deliberazione di Consiglio Provinciale del 29 luglio 1997, successivamente modificata con deliberazione di Consiglio Provinciale del 25.07.06, ha approvato un regolamento con il quale stabilisce un numero massimo di appostamenti, autorizzabile per comune, di 4 per ogni 1.000 ettari, prevedendo poi alcune deroghe. Ma nonostante ciò, in alcune zone il problema non è stato affatto risolto e l'obiettivo di rendere compatibile il numero degli appostamenti con le altre forme di caccia non è stato raggiunto. “L'unica soluzione ritenuta percorribile – fa presente Buconi - risulta essere quella di aumentare le distanze intercorrenti tra un appostamento fisso e l'altro. E a tale proposito si è sollecitato la Regione Umbria a modificare l'art 24 della legge regionale n. 14/94 che disciplina appunto le distanze tra gli appostamenti fissi”. Ma in attesa di tali modifiche legislative la Provincia ha inserito nel proprio Regolamento norme finalizzate a limitare ulteriormente la possibilità di istallare appostamenti fissi. Inoltre, con lo steso atto di Consiglio sono state apportate modifiche alle autorizzazioni rilasciate per l'istallazione di appostamenti fissi al colombaccio, in quanto si tratta di una caccia tradizionale che per le sue specifiche peculiarità è svolta con il contributo e l'ausilio di più cacciatori. Pertanto si è ritenuto opportuno consentire ai collaboratori del titolare l'autorizzazione all'istallazione dell'appostamento di subentrare nella titolarità dell'autorizzazione stessa, dando, di fatto, la possibilità di poter continuare una pratica venatoria esercitata da anni in quell'appostamento. Tra le novità anche la disposizione che nella richiesta per ottenere l’autorizzazione o il rinnovo di un appostamento fisso vengano indicate le coordinate per l’individuazione del punto preciso del sito interessato. Infine dalla presente stagione venatoria non potrà essere rilasciata una nuova autorizzazione per l’installazione di un secondo appostamento nello stesso comune dove è autorizzato il primo. Tali modiche saranno in vigore dalla stagione venatoria 2009-2010. Il consigliere del Pd Paolo Borgioni, presidente della Terza Commissione, ha ricordato come tale provvedimento sia stato preceduto da una serie di audizioni per raccogliere le istanze delle associazioni venatorie. Condividi