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di Stefano Vinti* Umbria Olii ha chiesto 35 milioni di euro di risarcimento ai familiari e al superstite del tragico incidente del 2006 che uccise quattro operai nell’azienda di Campello sul Clitunno. Riteniamo che la richiesta di risarcimento alle vittime oltre che un’ulteriore offesa, rappresenti un atto cinico ed assurdo verso i familiari che vogliono verità e giustizia. La colpa sarebbe degli operai? Per fretta e per stanchezza? Possiamo immaginare le condizioni di lavoro dei quattro operai dipendenti di una ditta a cui era stata appaltata la manutenzione: ecco, appunto, la fretta del profitto e la stanchezza dello sfruttamento. Aggiungiamoci la logica dell'appalto, con i suoi ritmi di lavoro e la mancata messa in sicurezza degli ambienti che per le aziende si traduce solo in uno spreco di soldi! Intanto il testo unico sulla sicurezza, una delle poche conquiste avute dalla sinistra nel passato governo, continua a essere sotto attacco da parte di governo e Confindustria. In effetti la linea tanto in voga fra i datori di lavoro sembrerebbe quella di scaricare tutta la colpa degli incidenti sui lavoratori, preferibilmente morti nell'incidente. Noi torniamo ad esprimere convintamente la nostra solidarietà alle famiglie delle vittime e pieno sostegno alla magistratura per accertare tutte le responsabilità. *Presidente gruppo regionale Prc Umbria Condividi