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PERUGIA - L’Umbria è alla vigilia di una svolta epocale. Dopo averci messo secoli per passare dall’appellativo medioevale di “barbitonsore” a quello di “barbiere”, come vengono ancor’oggi popolarmente appellati gli abili artigiani ai quali affidiamo la cura delle nostre barbe e dei nostri capelli (il termine “parrucchieria” viene riferito tuttora prevalentemente agli esercizi che si occupano delle chiome femminili), è arrivata finalmente la volta per entrambe le categorie di assumere la comune denominazione di “acconciatore”. Cosa che, ci assicurano, rappresenta per questi lavoratori il raggiungimento di un obiettivo assai ambito, trattandosi di un aspirazione “dei parrucchieri italiani e delle loro associazioni –ci si assicura in un comunicato diramato stamani dalle Regione- di uniformare ad un più avanzato modello ‘europeo’ la loro qualificazione professionale”. Aspirazione che è stata addirittura sancita con la recente approvazione parlamentare di due leggi che la nostra Regione sarebbe sul punto di accogliere, tanto che la Giunta avrebbe gia “preadottato” il testo di un disegno di legge al riguardo. L’annuncio è stato dato dall’assessore allo sviluppo economico, Mario Giovanetti, che non ha mancato di ragguagliarci sul fatto che da ora in avanti questa attività si potrà avviare senza tante formalità ed il nuovo negozio non sarà vincolato al rispetto di particolari obblighi, come quello, ad esempio, della distanza da altri esercizi dello stesso genere. Inoltre, mentre i vecchi barbieri e parrucchieri potranno continuare ad esercitare tranquillamente la loro attività sotto la nuova denominazione, semplicemente facendo valere i titoli e la pratica professionale pregressi, per i nuovi accessi alla professione occorrerà passare invece per appositi corsi di formazione nei quali, “oltre all’uso di forbici e rasoi, apprenderanno nozioni di cultura generale e specifica riferita, quest’ultima, a cognizioni di fisiologia della pelle e del capello e all’uso corretto di prodotti cosmetici”. Ce ne quanto basta per far esclamare all’assessore Giovanetti che in Umbria “Stiamo scrivendo una importante pagina nel processo di qualificazione e modernizzazione delle tradizionali figure del barbiere e del parrucchiere” e che “Gli elementi di liberalizzazione e di concorrenza introdotti dalla norma nazionale e recepiti da quella regionale hanno l’obiettivo di facilitare l’accesso alla professione ai giovani, elevare la qualità del servizio e ridurre i costi per gli utenti”. Sarà, ma noi ci mettiamo nei panni del povero Rossini che, se fosse vivo oggi, sarebbe costretto a scrivere “L’acconciatore di Siviglia”. Condividi