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Un altro piccolo passo è stato compiuto oggi alla Camera dei Deputati, per dare soluzione positiva a due questioni che da troppo tempo tormentano le popolazioni dell’Umbria e delle Marche che sono ancora alle prese con la ricostruzione post terremoto. Almeno per la parte residuale che manca al completamento dell’opera. La Camera dei Deputati ha infatti approvato due ordini del giorno, proposti dai parlamentari delle due regioni, relativamente, l’uno, ai fondi da assegnare, appunto, per dare continuità alla ricostruzione medesima e, l’altro, alla restituzione della famosa “busta pesante”. Con il primo provvedimento la Camera impegna, infatti, il governo a riconvocare il più rapidamente possibile il tavolo nazionale presso la presidenza del Consiglio dei ministri, allo scopo di ridefinire in quella sede l’entità del fabbisogno finanziario ancora necessario per ultimare la ricostruzione, visto che lo stanziamento previsto in Finanziaria è da tutti giudicato insufficiente per chiudere la partita (si tratta – lo ricordiamo – di uno stanziamento di 5 milioni di euro all’anno a decorrere dagli anni 2008, 2009 e 2010). La soluzione indicata è di definire una nuova ipotesi pluriennale di finanziamento da formalizzare nella legge Finanziaria del prossimo anno o in altro provvedimento che dovesse intervenire ancora prima. Quanto all’ordine del giorno relativo alla “busta pesante”, che è stato accolto dal Governo come raccomandazione, si impegna l'esecutivo affinché il contenuto del decreto che definirà la misura e le modalità di restituzione venga concordato con le due Regioni e con gli enti locali, al tavolo nazionale istituito presso Palazzo Chigi, e comunque preveda una percentuale di restituzione vicina al 10 per cento, con una rateizzazione che vada oltre i dieci anni. Misure, queste, ritenute idonee per garantire che la restituzione in questione non gravi in maniera insostenibile sui redditi più bassi, oltre che sulle imprese che operano nei territori che furono colpiti dal sisma, così da evitare situazioni di crisi che si ripercuoterebbero nuovamente su popolazioni che sono state già fortemente penalizzate da questa catastrofe naturale. Ciò tenuto comunque conto che, proprio per alleggerire questo onere, la Finanziaria approvata dal Senato contiene uno stanziamento di 50 milioni di euro a decorrere dal 2008 e che la stessa prevede altre consistenti risorse a favore degli enti locali dell’Umbria e delle Marche per aiutarle nel pagamento degli interessi sui mutui. L'esito a cui è pervenuta la discussione alla Camera è perciò da considerarsi positivo avendo introdotto notevoli miglioramenti rispetto al testo licenziato dal Senato ed anche perché l’accoglimento dei due ordini del giorno è indice della volontà di riaprire il confronto su questi temi immediatamente dopo l’approvazione definitiva della Finanziaria. Condividi