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PERUGIA - Secondo l’Istat nel 2006 i morti sulle strade italiane sono stati 5.669; quelli umbri sono stati 100 esatti, dei quali 76 nella provincia di Perugia e 24 in quella di Terni. I feriti umbri della strada sono stati invece 5.089 (3.662 Perugia, 1.427 Terni), rispetto 332.955 di tutt’Italia. Per renderci conto della portata delle cifre che ci riguardano, basterà considerare che nella provincia di Roma, che conta una popolazione almeno quadrupla rispetto alla nostra, i morti sono stati 379 ed i feriti 292, per cui, percentualmente, abbiamo battuto la capitale, cosa che non può certo farci felici. L’Istat, purtroppo, non scende nei dettagli, regione per regione, sulle cause che hanno determinato questo incredibile numero di sinistri, e neppure la loro distribuzione nel tempo, al riguardo si hanno quindi solo valutazioni di carattere generale che quasi sicuramente possono essere applicate anche alla nostra realtà regionale. Innanzitutto per quanto riguarda il trend seguito negli ultimi anni che, fortunatamente, appare in decisa decrescita, anche se non possiamo ancora considerare questo dato soddisfacente. Infatti, malgrado dal 2000 al 2006 gli incidenti siano scesi in Italia da 256.546 a 238.124 e i morti da 7.061 ai 5.669 di cui abbiamo detto, e la stessa cosa si sia verificata per quanto riguarda i feriti (da 360.013 a 332.955), con una riduzione, rispettivamente, del 7,2%, del 19,7% e del 7,5%, questi risultati non sono sufficienti per farci centrare l’ambizioso obiettivo fissato dall’Unione Europea di un dimezzamento dei morti sulle strade entro il 2010. Per realizzarlo, il nostro decremento annuo dovrebbe essere della misura del 9,5%, mentre nell’anno passato siamo scesi solo del 2,6%. Continuando di questo passo, quindi, nel 2010 ci fermeremo tutt’al più al 30%. Né può esserci di consolazione il fatto che in altri Paesi europei questo decremento sia ancora inferiore al nostro, perché in questo caso occorre considerare le condizioni di partenza di ognuno: se l’Inghilterra, ad esempio, fa in questo momento una fatica tremenda a scendere, ciò lo si deve al fatto che in quel Pese sono arrivati, contrariamente a noi, allo “zoccolo duro”, quello più difficile da aggredire. Per capirci meglio l’Inghilterra, assieme a Olanda e Svezia, si attesta sui 50 decessi per milione di abitanti, mentre noi siamo ancora a 95, vale a dire quasi al doppio. Perciò, mentre noi restiamo ancora a distanza dell’obiettivo 2010, loro l’hanno già raggiunto. Per marciare più rapidamente, la sola strada che possiamo battere è quella di prestare la massima attenzione alle principali cause che determinano gli incidenti e che, sulla base dei dati raccolti dall’Istat sono nell’ordine: l’eccessiva velocità di guida, la guida in stato di ebbrezza, la guida distratta, l’insufficiente protezione degli utenti più deboli della strada, in particolare pedoni e utenti delle due ruote e la situazione di estrema insicurezza di molte tratte stradali, particolarmente di quelle che vengono considerate più pericolose. E’ su questi aspetti, dunque, che ci corre l’obbligo di concentrare tutti i nostri sforzi, tanto più considerato che in Italia continua la corsa all’acquisto delle quattro ruote e che il parco circolante è cresciuto del 13,7%, sempre dal 2000 al 2006, mentre la crescita del volume di circolazione, valutato sulle sole percorrenze autostradali, è stata del 19,9%. Oltre tutto, la provincia di Perugia è quella a più alto tasso di immatricolazioni in Italia. Condividi