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PERUGIA - Sul pacchetto sicurezza ''c' e' troppa fretta e a essere penalizzati sono i minori immigrati'': e' quanto ha sostenuto la delegazione regionale Caritas Umbria al 32/o Convegno nazionale delle Caritas diocesane in svolgimento a Santa Maria degli Angeli. Secondo l'organizzazione umbra ''l'andar di fretta ha causato nuove vittime: i minori immigrati, che saranno trattati come gli adulti. E' vero, il reato e' lo stesso, ma i minori spesso sono gestiti dagli adulti sfruttatori''. ''Il nostro Paese - commenta la Caritas Umbria - puo' vantare strumenti importanti in mano ai tribunali per i minori, come l'affidamento in prova, la cancellazione dei reati irrilevanti. Un lavoro serio che ogni giorno, come Caritas regionale, possiamo rilevare, e' quello svolto dai giudici dell'Umbria. Ma approvando in tutta fretta il pacchetto sicurezza, il Governo voleva velocizzare i processi degli adulti, introducendo l'obbligo per i pubblici ministeri di mandare a processo per rito direttissimo o immediato gli arrestati. Nessuno ha pensato che questo andra' a coinvolgere anche i sostituti procuratori presso i tribunali per i minori. Non sappiamo che cosa succedera' nelle prossime settimane, quando la legge entrera' in vigore''. ''E' sempre piu' necessario, anche a livello locale - commenta Marcello Rinaldi, delegato regionale Caritas Umbria - la collaborazione con gli enti pubblici e le forze dell'ordine sul fronte sicurezza e immigrazione; collaborazione che nella nostra regione e' avviata da tempo, con l'obiettivo generale di accrescerla ulteriormente con un lavoro sinergico tra tutte le componenti interessate al fenomeno. Alla luce anche di questa premessa, molteplici sono stati gli interventi della stessa Caritas italiana raccolti dalle Caritas regionali e diocesane su alcune linee di indirizzo, certamente utili nell'attuale dibattito su questa complessa questione''. Condividi