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di Daniele Cibruscola PERUGIA - Per Perugia suo malgrado è arrivato il momento di difendersi. Dopo l'omicidio di Meredith la città, violentata da giorni dalle telecamere e dalle parole della stampa nazionale, ha ritrovato la voglia e il modo di riabilitare se stessa davanti all'opinione pubblica del paese e non solo. La voglia ce l'ha messa lunedì scorso il sindaco Renato Locchi, indicendo una conferenza stampa sulla sicurezza tenutasi a Palazzo dei Priori. Il modo, il migliore che ci si potesse attendere, lo ha trovato (forse involontariamente) proprio l'Università, centro di quel mondo tanto discusso e in questi giorni malvisto dei giovani perugini e dei loro “disagi”. Venerdì 16 novembre l'Adisu - ente per il diritto allo studio universitario - ha annunciato la costruzione di 1500 alloggi per studenti stranieri e fuori sede. Il progetto, sostenuto inoltre dalla Regione Umbria e dal Comune di Perugia, sarà sicuramente gradito ai 30mila studenti provenienti da fuori regione, e servirà anche da incentivo per tutti quelli che nei prossimi anni sicuramente continueranno ad arrivare. Ma non solo. Dato il particolare momento che sta attraversando il capoluogo umbro, vista l’aumentata sensazione di “paura” e “in-sicurezza” degli studenti - misti a non ben definiti allarmi “fuga” degli stessi - urlati a gran voce dai media nazionali, annunciare adesso la costruzione di nuovi alloggi sembra anche un modo per ricordare, se mai ce ne fosse stato bisogno, la tradizionale ospitalità perugina; un modo per ribadire che la città non solo è disponibile ad accogliere nuovi arrivi ma che, implicitamente, ne prevede. Durante la stessa conferenza Andrea Cernicchi - assessore comunale alle attività culturali e alle politiche giovanili - ha reso noto che nel 2008 l'investimento del solo Comune di Perugia sui progetti (ben 38) di alcune associazioni giovanili sarà di 300 mila euro. A tal proposito, sempre venerdì, è tornato sull’argomento il sindaco: "Perugia e' abituata da secoli a convivere con gli studenti e non li lascia soli”. Condividi