lorenzetti.jpg
PERUGIA - ''L'indagine di Banca d'Italia registra come, sebbene la crescita economica generale del Paese, e dunque anche dell'Umbria, abbiano subito nel 2007 un sensibile rallentamento, l'Umbria abbia comunque tenuto'': lo ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, intervenendo alla presentazione dell'indagine annuale di Bankitalia sullo stato dell'economia umbra. ''Quella umbra - ha detto - e' una realta' che i dati dipingono in chiaroscuro, sottolineando pero' come il sistema delle imprese abbia complessivamente retto l'impatto di una congiuntura economica sfavorevole, ed in alcuni casi, come per l'export, ha fatto registrare risultati eccellenti in settori diversificati. Inoltre, i dati relativi alla disoccupazione e all'occupazione, che nella nostra regione hanno segnato un andamento davvero confortante, confermano che per quanto riguarda il mercato del lavoro l'Umbria e' ormai al di sopra della media nazionale, sia per un tasso di disoccupazione che si potrebbe ormai definire 'fisiologico', sia per l'incremento degli occupati che nel corso del 2007 ha raggiunto cifre mai toccate''. ''A questi risultati - ha detto ancora la presidente Lorenzetti - non sono state certamente estranee le politiche messe in campo in questi ultimi due anni dalla Regione Umbria in favore di una maggiore internazionalizzazione delle imprese, sia degli investimenti in ricerca e innovazione per favorire la competitivita' generale della nostra economia''. Secondo la presidente della Regione - riferisce una nota dell'ente - ''non solo e' necessario agire ancora su questi fattori per agevolare ed accompagnare le imprese umbre a proseguire lungo questo cammino (solo un sistema veramente internazionalizzato e innovativo puo' competere sui mercati globali), ma si deve puntare ora ad un recupero della produttivita'. Elemento questo indicato ancora come critico dall'indagine della Banca d'Italia. Cosi' come e' necessario - ha proseguito - che le imprese non abbandonino, anzi puntino di piu' verso i grandi mercati mondiali oggi emergenti e che registrano tassi di crescita a due cifre''. ''Pur nel suo piccolo, il sistema delle autonomie locali umbre, a partire dalla Regione - ha concluso - ha dimostrato di essere capace di tenere sotto controllo la spesa pubblica. Dalla sanita' ai costi di funzionamento sono stati registrati significative contrazioni della spesa. Possiamo presentarci, pertanto, con le carte in regola all'appuntamento del federalismo fiscale, e non con il cappello in mano, a patto che si tratti di un federalismo fiscale in cui ogni Regione faccia la propria parte nei processi di ulteriore razionalizzazione e ristrutturazione della spesa pubblica''. Condividi