Spoleto ha chiuso a Philadelphia il “tour” promozionale nel Nordamerica
(nostro servizio particolare)
(aun) – Philadelphia – Nella sala grande della “Ethical Humanist Society”, società fondata nel 1906 per finalità etiche ed umanitarie ed ubicata in un edificio che fa parte del Registro Nazionale dei Siti Storici di Philadelphia, risuonano le note del Maestro Giancarlo Menotti, compositore e fondatore del Festival dei Due Mondi di Spoleto. Mentre sullo sfondo uno schermo trasmette suggestive immagini della città del festival, arie menottiane dai “Canti della lontananza”, di “Mio babbino caro”, di “Io son l’umile ancella”, rivivono grazie alla voce potente e flessibile di Francesca Cappelletti, soprano, accompagnata al pianoforte da una giovane musicista nera di Philadelphia, Michelle Cann. Si è concluso così, con un omaggio al maestro scomparso ed ai suoi luoghi più amati, Spoleto e l’America, il “tour” promozionale negli Stati Uniti, che l’Agenzia di Promozione Turistica dell’Umbria in collaborazione con l’Enit del Nordamerica, ha compiuto in questi giorni, con “workshops” di operatori del settore e conferenze-stampa a Boston, Washington e Philadelphia, dove l’iniziativa si è conclusa alla presenza del direttore dell’Enit Riccardo Strano e di Rita Pasqui, in rappresentanza del Console Generale d’Italia Luigi Scotto.
“In Umbria il turista può ritagliarsi spazi personalizzati di esperienze e di emozioni attraverso un ampio spettro di offerta di possibili attività – ha detto l’amministratore dell’Apt Stefano Cimicchi -; il concetto è quello della ‘tribù turistica’, dei gruppi di elezione che, intorno alle proprie inclinazioni e preferenze, costruiscono dei ‘laboratori di esperienze’, qualcosa che si struttura a livello individuale e viene divulgato attraverso il passaparola”.
Francesca Cappelletti, spoletina, fu l’ultima artista scoperta dal maestro Menotti, il quale la volle presso di sé a studiare, negli ultimi anni della sua vita, fino a presentarla al grande Pavarotti, di cui divenne allieva (per partecipare poi, nell’aprile 2010, ad un concerto dei “Pavarotti’s Pupils” in memoria del maestro, con l’orchestra del teatro “Madlenianum” di Belgrado, diretta da Giuseppe Acquaviva). Il suo debutto a Spoleto porta la data dell’ultimo compleanno del maestro, il 7 luglio 2006. “Ricordo con grande nostalgia le lezioni che Menotti mi dava a casa sua – racconta Francesca -, mi pare ancora di vederlo al pianoforte, attento e severo, tanto che, quando sbagliavo, si spazientiva fino al punto di colpirmi con qualche ‘cazzotto’, o di darmi in testa il libro di musica o il bastone da passeggio che portava sempre con sé”.
Aneddoti su Menotti, Francesca, che negli ultimi tempi passava in pratica quasi tutto il suo tempo in casa del maestro, ne avrebbe tanti da raccontare. “Forse il più singolare – confessa - è questo: un giorno, pochi mesi prima di morire, mi chiamò e mi disse: ‘Sai quale è stato il più grande errore della mia vita?’. ‘No, maestro’ risposi. ‘Il mio più grande errore – disse - si chiama Spoleto, perché Spoleto e il Festival mi hanno sottratto molto tempo, che avrei potuto dedicare alle mie opere musicali, alle tante opere che avrei voluto scrivere e non ho scritto’”.
Visto il successo del Festival e gli applausi che la musica di Menotti continua a riscuotere, anche in questa occasione a Philadelphia, con “standing ovations” per la soprano Francesca Cappelletti e la pianista Michelle Cann, si può ben dire che sia andata bene anche così.

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