verdi.gif
di Daniele Cibruscola PERUGIA - “Sul tema della gestione dei rifiuti non esistono soluzioni preconfezionate”. Apre così il capogruppo regionale dei Verdi – Oliviero Dottorini – la conferenza indetta a seguito del viaggio in Austria e Germania dei rappresentanti della Regione Umbria. Il motivo della trasferta? Visionare gli impianti (e le politiche) di smaltimento dei rifiuti di realtà Europee “altre” per analizzarle, ed eventualmente emularle, in vista della prossima delibera (prevista per metà dell’estate prossima) del nuovo Piano Regionale dei Rifiuti. Gli impianti in questione sono quelli di Monaco e Vienna; città che hanno affrontato concretamente il problema scorie circa 20 o 30 anni fa, ma che nonostante questo restano qualche buon passo avanti rispetto alla nostra Regione, e all’Italia in generale. “Qui da noi spesso si affronta la cosa in maniera sbagliata – ha detto Dottorini – partendo dalla parte finale del problema (lo smaltimento), e non curandosi quasi per niente delle altre fasi del processo”. Il pensiero va principalmente alla quantità di rifiuti prodotti e alla raccolta differenziata. “Qui in Umbria – prosegue – i dati parlano di una quota che si aggira attorno al 30%. Ma in realtà non credo di essere allarmista dicendo che i dati reali siano molto inferiori. In Germania, per incentivare la popolazione si fa pagare una tassa solo sui rifiuti indistinti (quelli misti), mentre tutto il resto resta esentasse”. E per lo smaltimento di questi comunque, le soluzioni sulla carta non mancano. Tre le principali opzioni da valutare già in sperimentazione in Europa e un po’ nel resto del mondo: il trattamento meccanico biologico a freddo (a Sidney e Tel Aviv ); la pirolisi (nella stessa Germania) e la dissociazione molecolare (praticata in Islanda). Dopo quasi un’ora di incontro però, e dopo tante parole di elogio alla decisione di Monaco e Vienna di darsi delle scadenze per il raggiungimento dell’ambito traguardo “rifiuti 0”, i presenti si aspettavano di uscire dalla sala con date risolutive certe anche per il caso Umbro. Ciò non è avvenuto; il resto della conferenza è trascorso all’insegna dell’attendismo, con la promessa di altre “gite itineranti” alla scoperta di Paesi e luoghi lontani, e con tanti buoni propositi sul coinvolgimento e la sensibilizzazione popolare. Niente di nuovo. Unica nota positiva la presa di coscienza del ritardo Italiano e Regionale sul tema rifiuti. Autocoscienza che comunque non porterà qui in Umbria, almeno fino all’approvazione (e alla concreta applicazione) del nuovo piano regionale, ad una immediata e “definitiva” soluzione della questione scorie. Condividi