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PERUGIA - ''Non e' piu' sostenibile che in Italia ci siano cinque Accademie di Belle arti con caratteristiche squisitamente pubbliche, e quella di Perugia ne e' l'esempio piu' eclatante, non ancora statizzate. Il governo non puo' disinteressarsene'': questa la denuncia del sindaco, Renato Locchi, che ha partecipato ad un convegno organizzato dal Rotary Club Perugia Est nell'ambito delle manifestazione del XX Giugno. Al tavolo - riferisce una nota del Comune - anche il presidente dell'Accademia, Alfredo De Poi, ed il rettore dell' Universita', Francesco Bistoni. Locchi ha confermato l'impegno del Comune, assieme a Provincia e Regione, a favore della storica istituzione perugina. ''L' Accademia - ha aggiunto - deve uscire dall'incertezza, e certamente il taglio dei 400 mila euro stanziati dal governo Prodi, da parte dell'attuale governo, ne complica le prospettive. Riuniremo i parlamentari umbri, di entrambi gli schieramenti, per contrastare questo provvedimento''. Il sindaco ha ribadito la necessita' che ''si creino basi stabili per permettere all'Accademia di fare il salto di qualita' necessario, anche rivisitando la sua identita': un ruolo dell'Universita' puo' rappresentare una opportunita' da non perdere'' (un ruolo che il rettore Bistoni, nel suo intervento, ha confermato di voler svolgere, senza nessuna volonta', ha detto, di ''fagocitazione''). Migliore la situazione, secondo il sindaco, sul piano della logistica. ''L'Accademia - ha detto - sta recuperando tutti i suoi spazi: parte dei lavori necessari e' arrivata a compimento, per il resto ci sono le risorse necessarie grazie ad un finanziamento regionale, assicurato dagli assessori Riommi e Rometti, nel capitolo opere pubbliche''. A questo riguardo il sindaco ha ricordato l'intervento del Comune per i lavori di consolidamento resisi necessari in seguito all' evento franoso sottostante. ''Ci fu un errore del privato - ha detto Locchi - con il quale il Comune e' in causa. Intanto, pero', era necessario intervenire. Riavremo con gli interessi i soldi spesi, naturalmente con i tempi della giustizia civile''. Condividi