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PERUGIA - E' passata quasi all’unanimita', stamani in consiglio regionale, la legge che decreta l'estinzione della Fus, la Fondazione Umbria spettacolo, nata nel 1992: dei 25 consiglieri presenti in aula, 24 hanno votato a favore, mentre Enrico Melasecche, dell'Udc, si e' astenuto. Il personale in servizio della Fondazione passera' al Teatro stabile dell'Umbria. L’aula ha recepito un documento del centrodestra che fissa in tre mesi i tempi delle procedure a carico della giunta. Illustrando l'atto il relatore di maggioranza, Fabrizio Bracco (Pd), ha sottolineato che ''negli anni si e' dovuto prendere atto con rammarico, e se volete anche con autocritica perche' io stesso fui tra i convinti promotori della Fondazione, che la sua funzione si e' progressivamente esaurita. Molti enti locali non hanno creduto a questo ruolo e dal 2001 sono venute meno le ragioni di quel progetto''. A giudizio di Bracco il periodo di commissariamento della Fus ''e' stato troppo lungo, ma non si puo' dire che si sono perduti sette anni solo per questo, perche' si e' tentato in tutti i modi di salvare la Fondazione, ricercando quell'intesa con gli enti pubblici che avrebbe dovuto rappresentare il vero merito della Fus''. Per l'assessore Silvano Rometti, ''la legge di scioglimento s'inquadra in una razionalizzazione del settore cultura. Non e' riuscito il disegno di offrire uno strumento di coordinamento agli enti pubblici in questo settore ed oggi il Teatro stabile si occupa di prosa, la Fondazione invece non e' riuscita a darsi un ruolo. E' vero - ha ammesso Rometti - si e' perso un po' di tempo, ma solo per ricollocare le sei unita' in modo da valorizzare le professioni acquisite''. Sui tempi di estinzione della Fus, Rometti ritiene che ''il problema vero sia legato alla nomina del commissario liquidatore da parte del tribunale. Su questo possiamo impegnarci a sollecitare la nomina in tempi relativamente brevi, ma non sappiamo se potranno rispettare i 90 giorni posti con l'emendamento''. Condividi