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PERUGIA - “La soppressione della Coni Servizi Spa rappresenta una decisione politica maturata nel tempo, condivisa dal mondo sportivo e dal Ministero dello Sport per porre fine al processo di privatizzazione del sistema sportivo nazionale”. Il presidente del gruppo di Rifondazione comunista alla regione, Stefano Vinti, interviene nel merito della questione che è stata posta con un emendamento alla Finanziaria 2008 dei parlamentari Pietro Folena (Prc) e Riccardo Milana (PD) che si propone di cancellare un ente ritenuto “inutile e ripubblicizzare il rapporto di lavoro di 14 mila lavoratori e lavoratrici dipendenti”. “La Coni Servizi Spa, società costituita nel 2002 su spinta del ‘creativo’ Tremonti – spiega Vinti - è diventata di fatto un’azienda privata gestita dagli stessi vertici dell’Ente Coni. Una azienda che ha appianato i debiti accumulati solo grazie ai cospicui finanziamenti statali e dopo aver dismesso patrimoni immobiliari ritenuti ‘non strategici’ e allontanato migliaia di lavoratori attraverso prepensionamenti e mobilità. Lo stesso piano industriale di Coni Servizi spa per il triennio 2007-2009 – aggiunge - stabilisce il completamento del processo di privatizzazione della struttura, rafforzando le società satellite sulla medicina dello sport, sull’impiantistica e sulla gestione informatizzata dei vari comitati e prevedendo passaggi di centinaia di dipendenti alle federazioni sportive, con conseguenze drammatiche in termini di tutela lavorativa. Parallelamente si procede con assunzioni di lavoratori precari, mal pagati, da parte di coni spa e federazioni”. Il consigliere Vinti spiega quindi che è “per tutti questi motivi che Rifondazione comunista si è schierata da subito al fianco dei lavoratori contro queste manovre che ne minacciano la professionalità e che, allo stesso tempo, ostacolano la promozione e la diffusione dello sport in Italia. La soppressione della Coni Servizi rappresenta dunque l’occasione per riportare trasparenza nella gestione dello sport. Un primo passo – ìconclude Vinti - verso una riforma organica del sistema sportivo, che dovrà puntare al rafforzamento di un servizio pubblico aperto a tutti,coinvolgendo e valorizzando i diversi soggetti della rete sportiva, dal Coni alle Regioni, dalle associazioni agli enti locali, dagli enti di promozione alle scuole”. Condividi