campello.jpg
PERUGIA - Concluso nei giorni scorsi il corso di formazione per esperto/a nella redazione della carta archeologica del territorio, la parola passa adesso alle istituzioni locali che nella redazione dei prossimi Piani Regolatori Generali delle città, potranno d’ora in poi utilizzare un nuovo importante strumento quale è appunto la Carta Archeologica, sia nella sua funzione di pianificazione territoriale che come strumento di valorizzazione e sviluppo del territorio medesimo, inserito nella filiera del turismo storico-artistico e culturale-ambientale. La presentazione del progetto, che è stato finanziato dal Fondo Sociale Europeo con il patrocinio del Ministero del Lavoro, della Regione Umbria e della Provincia di Perugia, che ha coinvolto per ora il solo comune di Campello sul Clitunno si è svolta ieri, martedì 11 dicembre, presso la Sala delle Autonomie Locali nella sede dell’ANCI Umbria, a Perugia. Campello sul Clitunno si candida dunque come apripista per tutte quelle amministrazioni comunali che puntano al rilancio del patrimonio storico e artistico come volano di uno sviluppo economico orientato alla valorizzazione dei beni storici, artistici, ambientali e quindi anche archeologici, in senso eco-compatibile. Inoltre la carta archeologica rappresenta uno strumento di conoscenza preventiva utile per evitare in buona parte i rischi dell'impianto di cantieri su aree archeologiche ed il conseguente possibile blocco di questi ultimi, con aggravi di costi e con disservizi per la popolazione e per le stesse istituzioni. E’ da considerare al riguardo che quella delle Carte Archeologiche dei territori di tutta la penisola, è già legge nazionale. Dopo il saluto del Sindaco di Campello sul Clitunno, Paolo Pacifici, l’incontro di ierin è proseguito con l’illustrazione della carta archeologica ed il dettaglio dei siti e reperti rinvenuti, a cura degli allievi e dei docenti del corso. Hanno tra gli altri preso la parola, prima che l’assessore provinciale alle politiche del lavoro, Giuliano Granocchia, concludesse il dibattito, Filippo Coarelli e Giovanna Battaglini dell’Università degli Studi di Perugia, Francesca Diosono dell’Associazione Culturale Tellus e l’archeologa Silvia Merletti. Riguardo al caso specifico di Campello sul Clitunno, il sindaco, Pacifici, ha rilevato che la campagna di ricognizione effettuata nel 2007 ha conseguito risultati ben oltre le aspettative. Il numero dei siti archeologici noti è salito a 56 a fronte dei 19 cheb erano segnalati all’interno del piano territoriale di coordinamento provinciale. Inoltre intorno al Tempietto del Clitunno, a risalire verso il monte Campello, sono stati individuati numerosi siti archeologici databili dall’età protostorica all’età romana, fra cui alcuni elementi architettonici probabilmente pertinenti ad un santuario antico. Altre novità interessanti sono emerse nella zona montana, dove sono state rintracciate, mediante la lettura di foto aeree, varie fortificazioni di età protostorica in corrispondenza di alture. Tutti i dati sono stati inseriti nel GIS e informatizzati in un database disponibile per la pianificazione urbanistica e la progettazione di opere pubbliche del Comune di Campello. Non solo, ci ricorda sempre il Sindaco Paolo Pacifici, "perché la carta archeologica correderà la candidatura di Campello al riconoscimento del prestigioso “Tempietto” quale patrimonio Unesco". "Un lavoro -dunque- che semina nell'immediato, ma i cui frutti si potranno certamente cogliere e valutare a pieno solo alla luce di una nuova prospettiva di promozione turistico-territoriale. Condividi