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PERUGIA - L’attività di prevenzione esercitata dalla Fondazione umbra contro l’usura nel 2006 è fortemente diminuita negli ultimi due anni per mancanza di risorse finanziarie a fronte delle richieste pervenute. Lo ha detto in Consiglio regionale Oliviero Dottorini, presidente della prima Commissione consiliare e relatore unico sull’attività svolta. Dottorini, che ha gettato l’allarme, parlando di “un crollo degli interventi rispetto al 2004 e di un ulteriore dimezzamento sul 2005”, ha comunque evidenziato come ci sia stato di recente aumento dei fondi per l’anno in corso di 100 mila euro ed ha anche esaltato la capacità dimostrata negli anni dalla istituzione nel risolvere molte situazioni compromesse da questo fenomeno che ha preso di mira particolarmente le famiglie e le piccole attività commerciali. Le categorie esposte maggiormente al rischio sono infatti risultate quelle dei lavoratori dipendenti, dei commercianti, degli artigiani e dei pensionati. Dottorini ha anche descritto le modalità con le quali la Fondazione ha portato avanti la sua attività (prevenzione, assistenza tecnica alle vittime, soccorso materiale per quanto possibile, tramite anche operazioni di fidejussione sul credito, assistenza psicologica, legale, commerciale e bancaria. Quanto alla portata del fenomeno nella nostra regione, ha detto che nell’ultimo quadriennio si è registrata la seguante progressione riguardo alle denunce presentate che dai 37 casi del 2001, sono passate ai 42 del 2002, ai 51 del 2003, ai 53 del 2004 per finire ai 55 del 2005. Condividi